Tempo di lettura: 2 minuti

Dopo aver potuto finalmente leggere la mozione “Giorgis e altri” (allegata) con cui lunedì sera il Consiglio Comunale di Torino ha detto NO alla proposta di istituire una narcosala in città, i promotori della petizione (Domenico Massano/Associazione Radicale Adelaide Aglietta – Alessandro Orsi/Malega 9 – Franco Cantù/Forum Droghe) hanno dichiarato:

“Diffondiamo oggi alla stampa la mozione perché deve essere chiaro a tutti come tale documento sia degno non dei rappresentanti di una grande città italiana ed europea ma dei peggiori giocatori delle tre carte. Esageriamo?
Analizziamo, innanzitutto, la premessa della mozione: si utilizza, riportandolo testualmente, uno stralcio della lettera del ministro della Salute, Livia Turco, al sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, facendo credere che la “sperimentazione” in oggetto sia quella relativa alle narcosale mentre, in realtà, il ministro intende riferirsi unicamente alla sperimentazione della somministrazione controllata d’eroina, avendo prima escluso del tutto l’opportunità di attivare le narcosale.
Tanto per confondere ancora di più le carte e le idee, Giorgis e soci utilizzano il neologismo “sale di somministrazione”.
Nel dispositivo della mozione, non si parla più di narcosale ma di “sperimentazione sulla somministrazione controllata di eroina in ambito sanitario analoga a quella avvenuta in altri paesi con l’obiettivo di far coincidere riduzione del danno, recupero dei tossicodipendenti e contrasto alla illegalità …”. Ma in tutta Europa non c’è la “coincidenza” auspicata dai nostri consiglieri magliari: i vari piani di intervento sulle tossicodipendenze sono distinti per cui le narcosale rientrano nel “pilastro riduzione del danno” mentre la somministrazione di eroina rientra nel “pilastro trattamenti”.

Giorgis ha compiuto un unico piccolo errore: ha tirato in ballo anche il Ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, che il ministro Turco si era ben guardato dal nominare nella sua lettera a Chiamparino. Avevamo scritto al ministro Ferrero una lettera aperta lo scorso 20 dicembre; ne avevamo scritto un’altra al ministro Turco lo scorso 15 novembre.
Alla luce (si fa per dire) del voto in Consiglio Comunale, i due ministri non hanno nulla da dichiarare?”.