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La rubrica sulla Cannabis Terapeutica di Fuoriluogo.it

Numero 3 – Maggio 2018
Supplemento mensile alla newsletter di Fuoriluogo.it – Droghe e Diritti
A cura di Francesco Crestani, Associazione Cannabis Terapeutica
Ogni quarto lunedì del mese nella vostra mail

Autismo e cannabis terapeutica

In Israele sessanta bambini con autismo sono stati trattati con cannabis ricca in CBD (rapporto CBD/THC: 20/1), fino a un dosaggio di 20 mg/kg di CBD. Vi è stato miglioramento del comportamento, dell’ansietà e dei problemi di comunicazione; anche i genitori hanno riportato meno stress.
ADI ARAN, Hanoch Cassuto and Asael Lubotzky, Cannabidiol Based Medical Cannabis in Children with Autism- a Retrospective Feasibility Study (P3.318). Neurology,
http://n.neurology.org/content/90/15_Supplement/P3.318

Disordini motori pediatrici e cannabis terapeutica

I disordini motori complessi pediatrici sono un insieme di vari tipi di movimenti anomali compresi distonia e spasticità, di solito associati a dolore, epilessia, disordini del sonno e scarsa qualità della vita. Le cause possono essere molteplici (anossia neonatale, ictus, traumi cranici, avvelenamenti). Un gruppo di medici israeliani ha compiuto uno studio pilota su 25 bambini utilizzando due tipi di olio di cannabis terapeutica, uno con rapporto CBD e THC 20/1, l’altro con con rapporto CBD/ THC 6/1. Ambedue i gruppi hanno avuto miglioramento di spasticità, distonia, sonno, dolore e qualità della vita.
Libzon S, Schleider LB, Saban N, Levit L, Tamari Y, Linder I, Lerman-Sagie T, Blumkin L, Medical Cannabis for Pediatric Moderate to Severe Complex Motor Disorders. J Child Neurol. 2018 Jan 1:883073818773028. doi: 10.1177/0883073818773028
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29766748

Aritmia cardiaca 1

L’uso di cannabis in passato è stato messo in relazione con la possibilità di insorgenza di aritmie cardiache. E’ stato quindi svolto uno studio su quasi quattro milioni di pazienti americani ricoverati per scompenso cardiaco, e si è trovato che negli utilizzatori di cannabis vi era un minor rischio di fibrillazione atriale (un’aritmia che nasce nella parte superiore del cuore, gli atri), non spiegata da altri fattori quali malattie associate, età e stato socioeconomico. Gli autori suggeriscono che la cannabis possa avere effetto protettivo riguardo la fibrillazione atriale, probabilmente attraverso il sistema endocannabinoide.
Adegbala O, Adejumo AC, Olakanmi O, Akinjero A, Akintoye E, Alliu S, Edo-Osagie E, Chatterjee A. Relation of Cannabis Use and Atrial Fibrillation Among Patients Hospitalized for Heart Failure. Am J Cardiol. 2018 Mar 28.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29685570

Aritmia cardiaca 2

Un altro studio esclude aritmie negli utilizzatori di cannabis. In particolare in una relazione presentata al meeting della Heart Rhythm Society a Boston, preliminare alla sua pubblicazione, è stato dimostrato che non vi è differenza tra utilizzatori e non utilizzatori nel rischio di sviluppare pericolose aritmie ventricolari nei pazienti che hanno avuto un infarto (i ventricoli sono la parte inferiore del cuore). Per giungere a queste conclusioni sono state controllate le cartelle di 1,3 milioni di pazienti ricoverati per attacco cardiaco. Anche in questo caso è stata riscontrata riduzione di aritmie atriali, dimezzate negli utilizzatori.
https://medicalxpress.com/news/2018-05-pot-trigger-irregular-heartbeat.html

CBD e ippocampo

L’uso di cannabis potrebbe dare alterazioni di volume dell’ippocampo, una parte del cervello. In questo studio la somministrazione di cannabidiolo CBD ha riportato alla norma parti dell’ippocampo in soggetti utilizzatori di cannabis ricreazionale. Il risultato suggerisce inoltre che il CBD potrebbe essere terapeutico in vari disordini con alterazione dell’ippocampo, quali schizofrenia, Alzheimer e depressione maggiore.
Beale C, Broyd SJ, Chye Y, Suo C, Schira M, Galettis P, Martin JH, Yücel M, Solowij N. Prolonged Cannabidiol Treatment Effects on Hippocampal Subfield Volumes in Current Cannabis Users. Cannabis Cannabinoid Res. 2018 Apr 1;3(1):94-107
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29682609

Epilessia 1

Autori israeliani hanno somministrato cannabis ricca in CBD a quarantasei bambini ed adolescenti con epilessia farmacoresistente. Ventisei (56%) hanno avuto riduzione delle convulsioni In particolare 10 (22%) hanno avuto una riduzione del 50-75% delle crisi mensili, 14 (30%) una riduzione del 75-99% e due (4%) non avevano più crisi. La dose media di CBD era di 11,4 mg/kg/giorno.
Hausman-Kedem M, Menascu S, Kramer U. Efficacy of CBD-enriched medical cannabis for treatment of refractory epilepsy in children and adolescents – An observational, longitudinal study. Brain Dev. 2018 Apr 16. pii: S0387-7604(18)30112-8
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29674131

Epilessia 2

Un comitato di esperti della Food and Drug Administration americana ha concluso che un farmaco a base di cannabis è efficace e sicuro nel trattamento dell’epilessia farmacoresistente. Si tratta di un passo necessario all’approvazione alla messa in commercio da parte della FDA. Il farmaco in questione, Epidiolex, è un estratto di cannabis ricco in cannabidiolo, principio della canapa non psicoattivo. L’azienda produttrice è la GW Pharmaceuticals, che produce anche il Sativex, altro estratto di cannabis, con THC e CBD, indicato negli spasmi farmacoresistenti della sclerosi multipla. Da alcuni anni il Sativex è disponibile anche sul mercato italiano, su prescrizione esclusiva di medici neurologi. L’epidiolex è stato studiato in due rare forme di epilessia, la sindrome di Dravet e sindrome di Lennox-Gastaut, ma l’azienda ha affermato che sta esplorando la possibilità di impiego in altre forme di epilessia.
http://www.businessinsider.com/marijuana-epilepsy-drug-approval-2018-4?IR=T

Epilessia 3

E’ uscito un nuovo fondamentale studio sull’epilessia farmacoresistente. Si tratta di un trial in doppio cieco contro placebo multicentrico eseguito su bambini con sindrome di Lennox Gastaut ai quali sono state somministrate soluziono orali di cannabidiolo, sia in dose di 20/mg/kg al dì che 10 mg kg/kg al dì, in aggiunta alla loro terapia. I due dosaggi hanno dato risultati simili con riduzione significativa delle crisi convulsive. Gli effetti collaterali più frequenti sono stati la sonnolenza, riduzione dell’appetito e diarrea, eventi che si sono avuti più frequentemente nel gruppo ad alto dosaggio. Il 9% dei pazienti ha avuto un aumento di un enzima epatico.
Devinsky O, Patel AD, Cross JH, Villanueva V, Wirrell EC, Privitera M, Greenwood SM, Roberts C, Checketts D, VanLandingham KE, Zuberi SM; GWPCARE Study Group. Effect of Cannabidiol on Drop Seizures in the Lennox-Gastaut Syndrome. N Engl J Med. 2018 May 17;378(20):1888-1897. doi: 10.1056/NEJMoa1714631.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29768152

Epilessia 4

Sulla rivista Neurology sono stati pubblicati gli atti del settantesimo meeting annuale dell’Accademia Americana di Neurologia; vari lavori prendevano in considerazione i cannabinoidi. Uno studio ha dimostrato, in doppio cieco contro placebo, che il CBD non aveva alcun potenziale d’abuso; lo studio peraltro era condotto su soggetti con storia di poliabuso di sostanze.Un altro ha dimostrato che l’effetto del CBD è indipendente dalla interazione con altri farmaci anti-epilettici. Un terzo studio ha determinato che l’efficacia e la sicurezza del CBD nella epilessia tipo Lennox Gastaut è direttamente correlata al cannabinoide, e che l’aggiunta del CBD può rappresentare un trattamento praticabile nelle condizioni farmaco-resistenti. Altre due ricerche hanno dimostrato, basandosi su precedenti trial clinici, che l’effetto del CBD si mantiene nel tempo. Risultati simili sono stati dimostrati anche per la sindrome di Dravet.
http://n.neurology.org/content/90/15_Supplement

Depressione, ansia e stress

Utilizzatori di cannabis terapeutica hanno riferito una riduzione del 50% nella depressione e del 58% nell’ansia e nello stress. Cannabis con alto CBD/basso THC era associata con maggior riduzione della depressione, mentre cannabis con alto CBD/alto THC produceva maggior riduzione delo stress. Tuttavia i sintomi di depressione apparivano esacerbati con l’uso prolungato di cannabis.
Cuttler C, Spradlin A, McLaughlin RJ.  A naturalistic examination of the perceived effects of cannabis on negative affect. Journal of Affective Disorders 2018 Apr 6;235:198-205
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0165032718303100

Lupus e cannabis terapeutica

Per la prima volta è stato dimostrato, da autori italiani, che nel lupus eritematoso sistemico vi è una alterazione del sistema endocannabinoide. Questa scoperta, per ora solo laboratoristica, apre comunque le porte al possibile sviluppo di agenti immunomodulanti basati sulla cannabis terapeutica.
Navarini L, Bisogno T, Mozetic P, Piscitelli F, Margiotta DPE, Basta F, Afeltra A, Maccarrone M. Endocannabinoid system in systemic lupus erythematosus: First evidence for a deranged 2-arachidonoylglycerol metabolism. Int J Biochem Cell Biol. 2018 Apr 12;99:161-168.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29655919

Dolore e cannabis terapeutica

E’ stato condotto uno studio su 29 pazienti affetti da dolore cronico, ai quali è stata somministrata cannabis terapeutica, in forma di capsule contenenti THC e CBD in rapporto 1:1 (10 mg/10 mg), una capsula ogni 8-12 ore. Al bisogno veniva somministrata cannabis con rapporto THC/CBD di 20/1 per vaporizzatore (2 mg/0.1 mg), 1-5 puff ogni 15 minuti. Dopo tre mesi di terapia vi era riduzione del dolore e miglioramento della qualità della vita, riduzione del consumo di oppiacei (da 79,9 a 19.6 di morfina equivalenti) e riduzione delle spese per i farmaci analgesici, da 354 dollari al mese a 241. Dopo tre mesi di terapia l’unico effetto collaterale riportato era la bocca secca, nel 10% dei pazienti.
Terrance Bellnier, Geoffrey W. Brown, and Tulio R. Ortega. Preliminary evaluation of the efficacy, safety, and costs associated with the treatment of chronic pain with medical cannabis. Mental Health Clinician May 2018, Vol. 8, No. 3, pp. 110-115 
http://mhc.cpnp.org/doi/full/10.9740/mhc.2018.05.110?code=cpnp-site

Anoressia e cannabis terapeutica

In un piccolo studio pilota condotto su nove pazienti, piccole dosi di THC hanno migliorato i sintomi psicologici di accompagnamento dell’anoressia nervosa.
Avraham Y, Latzer Y, Hasid D, Berry EM. The Impact of Δ9-THC on the Psychological Symptoms of Anorexia Nervosa: A Pilot Study. Isr J Psychiatry Relat Sci. 2017;54(3):44-51
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29735812

Cannabinoidi e guida

E’ stata eseguita una revisione degli studi condotti sul Sativex, farmaco a base di estratti di cannabis, per evidenziare eventuali effetti sulla guida di veicoli nei pazienti con sclerosi multipla. E’ risultato che non vi sono interferenze sulla guida, in quanto non vi è stato alcun aumento di incidenti stradali. La maggioranza dei soggetti  ha riferito anzi di aver migliorato la guida dopo aver iniziato la terapia, probabilmente, suppongono gli autori, per riduzione della spasticità e miglioramento dell funzioni cognitive.
Elisabeth G. Celius and Carlos Villa. The influence of THC:CBD oromucosal spray on driving ability in patients with multiple sclerosis‐related spasticity. Brain Behaviour. 2018 May; 8(5) 
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5943754/