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Prima gli hanno somministrato la droga poi e’ stato condannato per uso di stupefacenti: non e’ stato un complotto ma un errore della burocrazia. Un errore cui un commerciante di Bergamo e’ riuscito a porre rimedio solo dopo un anno e con il ricorso a un avvocato. E’ stato il 6 gosto dello scorso anno infatti che il commerciante di 50 anni, originario di Roma ma residente in provincia di Bergamo ha fatto un incidente con il proprio furgone a Sedrina, ed e’ finito agli Ospedali Riuniti di Bergamo con il bacino fratturato e un trauma addominale. Il dolore era talmente forte che i medici gli hanno somministrato della morfina e un farmaco oppiaceo. A questo punto e’ arrivata la richiesta di rito della polizia stradale per avere degli esami del sangue e delle urine per gli accertamenti necessari negli incidenti stradali. Il referto delle analisi e’ stato poi inviato, ma senza specificare che l’altissimo percentuale di sostanze stupefacenti nel corpo dell’uomo (2000 ng/ml) era dovuto ai farmaci antidolorifici somministrati al pronto soccorso. E l’uomo si e’ visto recapitare a casa un decreto penale di condanna firmato dal gip di Bergamo con l’accusa di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, con il pagamento di 1.820 euro e sospensione della patente per dieci mesi. L’uomo a questo punto ha dovuto rivolgersi a un avvocato, e solo a un anno di distanza la questione e’ stata chiarita.