Tempo di lettura: 2 minuti

“Una bibita a base di estratti di foglie di coca delle Ande potrebbe essere commercializzata presto in Italia e ‘preparare’ i giovani all’uso di stupefacenti. Abbiamo chiesto tutti gli accertamenti del caso e proposto l’impossibilita’ della commercializzazione del prodotto”. A parlare e’ Mafalda Amente, consigliere regionale del Pdl, vicepresidente della II commissione sulle Ecomafie e le bonifiche ambientali, che ha lanciato, come prima firmataria, un ordine del giorno e una risoluzione approvata poi all’unanimita’ dal Consiglio regionale della Campania nella seduta di ieri. Amente, 30 anni, farmacista, la piu’ giovane a sedere in consiglio, ha particolarmente a cuore le tematiche relative alle giovani generazioni. “Credo che questa bevanda si subdolamente pericolosa – dice Mafalda Amente – Abbiamo il compito di vigilare e di non dare ai giovani messaggi sbagliati e soprattutto, come in questo caso, prodotti sbagliati. E’ lecito che un esercizio commerciale venda un prodotto del genere? Salviamo la buona fede dei negozianti che potrebbero non sapere cosa vendono?
E’ tutto da accertare”. “Il divieto di vendere il prodotto e’ stato adottato gia’ a livello comunale, dal giovanissimo sindaco di Liveri Raffaele Coppola – dice Armando Cesaro, presidente nazionale di “studenti per le Liberta'” e vice coordinatore Nazionale dei giovani del Pdl (Giovane Italia) – Questa e’ la riprova di quanto i giovani eletti, a vari livelli istituzionali, possono impegnarsi in maniera coordinata per affrontare nel modo migliore grandi tematiche come la lotta alla droga. E’ lo spirito lanciato nell’ambito dell’incontro Orgoglio Italia-Berlusconi Generation, svoltosi a Roma nel giugno scorso “. L’attivita’ d’indagine sul prodotto e’ sulla scrivania di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla droga. Ora con l’ordine del giorno firmato da Mafalda Amente anche la Campania ha all’attenzione il problema, passato fino a questo momento, sotto traccia.
Contrariamente alle credenze e fobie proibizioniste, gli estratti di foglie di coca non sono necessariamente psicoattivi e sono usati da millenni per l’alto contenuto nutrizionale e le sue proprietà farmaceutiche. Altra cosa e’ la cocaina, che puo’ essere derivata con un processo chimico dalle foglie di coca.