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Michael Phelps non dovrà affrontare procedimenti disciplinari per la foto, pubblicata da un tabloid britannico, che mostra l’eroe statunitense delle Olimpiadi di Pechino 2008 alle prese con una pipa di vetro solitamente utilizzata per consumare marijuana. Lo sceriffo della contea di Richard, South Carolina, ha fatto sapere ieri che il caso non andrà avanti per insufficienza di prove materiali a carico dell’atleta e per la mancata confessione del diretto interessato. Phelps – che esce da questo scandalo con una sospensione di tre mesi e la perdita del ricco contratto di sponsorizzazione con il colosso dei cornflakes Kellogg – ha commentato la decisione dello sceriffo con una nuova ammissione di colpa. “Per me l’unica cosa che importa è ammettere che non ho avuto buon senso, ammettere un errore che non ripeteró”, ha scritto il nuotatore in una nota: “Ai giovani, in particolar modo, dico di essere cauti circa le scelte che si fanno. Una decisione sbagliata puó veramente fare male a voi ed alle persone a cui tenete”, ha aggiunto il ‘Kid’ di Baltimora, vincitore in carriera di 14 medaglie d’oro ai Giochi. Lo sceriffo Leon Lott, inizialmente determinato a perseguire l’atleta, ha spiegato che Phelps non ha mai ammesso di avere fumato marijuana. “Non ha mai detto ‘Ho fumato marijuana’, non ha mai confessato nulla di simile”, ha spiegato Lott. Phelps, insomma, se l’è cavata grazie al taglio della foto diffusa dal News of the World. L’immagine ritrae infatti Phelps con la bocca appoggiata alla parte superiore di una pipa di vetro: il crimine, insomma, non c’è. “I ‘bong’ li vendono nei negozi”, ha spiegato lo sceriffo Lott, “e in questo modo si manda un doppio messaggio. Perch‚ in tutto il mondo, ovunque, è possibile comprare cartine, anche se allo stesso tempo diciamo ai bambini di non fumare spinelli”.