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Marianna TosiNella storia degli Stati Uniti, la California occupa un posto d’onore in tema di regolamentazione della marijuana, essendo arrivata a legalizzarla dal punto di vista medico nel lontano 1996. Da allora è stato concesso a quasi 200.000 pazienti di fare uso della sostanza per alleviare quelle sofferenze dovute soprattutto a patologie croniche e tumorali. La regolamentazione della seconda metà degli anni Novanta ha creato un’esenzione all’applicazione della normativa statale a favore dei cosiddetti qualified patients e primary caregivers, che così hanno potuto acquistare, possedere e coltivare la marijuana per finalità mediche con la prescrizione necessaria di un physician, senza essere sottoposti a nessuna sanzione penale[2]. In realtà la disciplina, caratterizzata da un linguaggio volutamente ambiguo, portò all’affermazione di una legalizzazione de facto della marijuana, svelando così il reale intento dei suoi promotori e permettendo un ampio uso della sostanza[3].

Il referendum popolare svoltosi l’8 novembre 2016, data che ha portato il partito repubblicano di Donald Trump alla guida del paese, ha segnato la storia per questo Stato. Infatti, contestualmente alle elezioni presidenziali, il popolo californiano ha approvato la Proposition 64, dal titolo “Adult Use of Marijuana Act”, con cui si è legalizzata la marijuana ad uso ricreativo[4], che entrerà in vigore nel gennaio del 2018 e che ha visto trionfare gli antiproibizionisti.

La nuova regolamentazione permetterà l’utilizzo e il possesso di marijuana per uso ludico fino ad un massimo di 28,5 grammi (poco più di un’oncia) a soggetti maggiori di 21 anni, che potranno farne uso solo all’interno di mura domestiche o di esercizi commerciali appositamente adibiti alla vendita della sostanza. Anche la coltivazione per uso personale è permessa e il limite previsto è di sei piante per domicilio. Coloro che decidono di non auto coltivare la marijuana potranno anche acquistarla in negozi destinati alla vendita esclusiva del prodotto, la cui attività rimane sottoposta allo stringente controllo statale e locale. Essi, infatti, non potranno sorgere entro un perimetro di 600 piedi (equivalenti a poco meno di 200 metri) da scuole, centri per giovani e centri di assistenza, se non previa specifica concessione delle autorità locali, e non potranno vendere contemporaneamente né alcol né tabacco. Tutto ciò solo dopo aver ottenuto la licenza commerciale, la cui gestione è affidata al Bureau of Marijuana Control, facente parte del Department of Consumer Affairs.

Una parte della normativa è dedicata appositamente alla tassazione e a eventuali programmi di recupero, prevenzione e informazione. È prevista l’imposizione di un’accisa del 15% sulla compravendita al dettaglio e una tassa sulla vendita pari a 9,25 $ per oncia di fiori e di 2,75 $ per oncia di foglie, oltre ad essere introdotte delle esenzioni fiscali per la marijuana medica.

Altro punto molto interessante, previsto direttamente all’interno della normativa, riguarda l’introduzione del diritto in capo a coloro che risultano essere già stati condannati per crimini connessi all’utilizzo di marijuana di poter essere giudicati secondo le nuove disposizioni in materia e perfino di richiedere la cancellazione del reato commesso dalla fedina penale, indifferentemente dal fatto che abbiano o meno scontato già la propria pena[5]. La nuova regolamentazione dovrà essere conciliata con quella precedente in tema di marijuana medica, e questa sarà un’impresa ardua per la California. Insieme queste due normative contano parecchie autorità a cui sono affidati i compiti più svariati. Solo la Proposition 64 ha creato una struttura regolatoria completa in cui ogni attività riguardante la marijuana è supervisionata da un’agenzia specializzata, sull’esempio della normativa approvata in Colorado nel 2012, a cui si aggiungono quelle già presenti dedicate alla marijuana medica.

Tutto ciò è complicato ulteriormente dal fatto che la California rappresenta uno degli stati più estesi dentro i confini statunitensi e probabilmente il più grande che abbia intrapreso la strada della legalizzazione. Da questo deriva che la quantità di denaro coinvolta in questo processo è maggiore e il numero di soggetti interessati al business della marijuana supera di gran lunga quello degli altri stati che sono arrivati ad una legalizzazione della sostanza. Ancora più significativo è il dato secondo il quale la California rappresenta il primo produttore di marijuana degli Stati Uniti, con delle percentuali di produzione che nel 2015 variavano fra il 60 e l’80%. La contea di Humboldt, per esempio, è costellata di piccoli coltivatori di marijuana che hanno alimentato per anni un’economia “parallela” e del tutto illegale rispetto a quella regolata dalle norme statali[6]. Cominciò così a partire dagli anni ’70 la produzione e la coltivazione di marijuana in mezzo alle fitte foreste di sequoie millenarie, che favorirono sicuramente i produttori, nascondendone la loro attività, e facendo sì che riuscissero a sopravvivere alle innumerevoli battaglie contro la marijuana, intraprese sia a livello federale che a livello statale nel corso degli anni e che ora si vedono “costretti” a sottoporsi alle nuove regole. Se la nuova normativa produrrà dei risultati positivi al giorno d’oggi non è dato saperlo, entrando essa in vigore solo nel gennaio del 2018: in ogni caso, serviranno alcuni anni per avere dei riscontri pratici, sia che siano positivi sia che siano negativi. A tutto ciò si deve aggiungere il fatto che, oltre ad essere ancora prevista come sostanza illegale dalla normativa federale[7], è stato eletto come presidente degli Stati Uniti il leader del partito repubblicano, da sempre sostenitore della politica proibizionista e in lotta contro anche i più flebili movimenti liberali. Famosissimo è l’intervento dell’allora senatore Jeff Sessions, attuale Attorney General, che in una seduta durante l’amministrazione del presidente Obama, affermò che “la gente per bene non fuma marijuana”[8].

Pur essendo stato il primo Stato a legalizzare la marijuana medica nel lontano 1996, la California attualmente si appresta ad affrontare una delle sue più importanti sfide degli ultimi anni.

[1] P. Hecht, Weed Land. Inside America’s Marijuana Epicenter and How Pot Went Legit, University of California Press, Berkeley- Los Angeles- London, 2014.

[2] “… patients and their primary caregivers who obtain and use marijuana for medical purposes upon the recommendation of a physician are not subject to criminal prosecution or sanction.”, Californian Health and Safety Code, §11362.5(b)(1)(B).

[3] M. Vitiello, Proposition 215: De Facto Legalization of Pot and the Shortcomings of Direct Democracy, in University of Michigan Journal of Law Review, 1998, Vol. 31, p. 707 ss.

[4] Nella stessa giornata altri 3 stati oltre alla California, precisamente Maine, Massachusetts e Nevada, sono pervenuti ad un risultato analogo. Vedi https://ungass2016.fuoriluogo.it/2016/11/09/cannabis-nellincubo-trump-avanza-la-legalizzazione-usa/

[5] Regole specifiche sono previste anche in tema di pubblicità del prodotto, rivolte soprattutto alla tutela dei minori e dei giovani ragazzi: da questo punto di vista forte è il collegamento con la disciplina dello stato del Colorado riguardante la medesima tematica.

[6] m. Margolin, How Will Marijuana Legalization Affect California’s Black-Market Exports, in LA WEEKLY, 5 dicembre 2016, disponibile in: http://www.laweekly.com/news/how-will-marijuana-legalization-affect-californias-black-market-exports-7660623.

[7] Il Titolo 21 del U.S. Code, § 812 (b) definisce la marijuana come sostanza “a high potential for abuse”, “no currently accepted medical use in treatment in the United states” e per la quale “there is a lack of accepted safety for use of the drug… under medical supervision.”.

[8] “… good people don’t smoke marijuana.”, C. Ingraham, Senators Held a Hearing to Remind You That «Good People Don’t smoke Marijuana», in The WASHINGTON POST, 5 aprile 2016, disponibile in: https://www.washingtonpost.com/%20news/wonk/wp/2016/04/05/senators-one-sided-marijuana-hearing-is-heavy-on-anecdote-light-on-data/?utm_term=.2637529a0b15.