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Un giorno senza masticare il khat, la pianta narcotica masticata tradizionalmente in Yemen, per protestare contro la corruzione. E’ l’iniziativa lanciata dagli attivisti yemeniti per il 12 gennaio sotto lo slogan ‘Voglio cambiare lo Yemen, non voglio conservare il khat” e pubblicizzata in diverse citta’ del Paese oltre che sui social network.
E’ da migliaia di anni che il khat viene masticato nella Penisola araba e nel Corno d’Africa, diventando una parte intrinseca della cultura yemenita dopo milioni di donne, uomini e bambini ne fanno un uso quotidiano.
Una volta masticato, il khat rilascia sostanze chimiche che sono strutturalmente collegate alle anfetamine. ‘L’obiettivo è quello di combattere la corruzione che si è diffusa per il khat’, ha spiegato l’attivista Abdel Rahim Alsamei da Taiz, nel sud del Paese. In programma ci sono incontri per spiegare le conseguenze negative provocate dalla masticazione del khat. Gli attivisti visiteranno anche i mercati dove la pianta è venduta e cercheranno di dissuadere le persone dall’acquistarla.
‘Chiunque mastica khat non sara’ ammesso alle manifestazioni a Taiz’, ha detto Alsamei contattato al telefono dall’agenzia di stampa Dpa, mentre simili eventi saranno organizzati a Sana’a.
Si stima che circa il 90 per cento di uomini adulri in Yemen mastichi khat per quattro ore al giorno, come ha reso noto l’Organizzazione mondiale della sanita’ nel 2008. Nello stesso anno uno studio della Banca mondiale aveva riferito che il 73 per cento delle donne yemenite consumava khat regolarmente, mentre il 15-20 per cento di bambini sotto i 12 anni erano consumatori abituali.