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Gentile Direttore,

ci risiamo.

Dopo la sequela di anatemi e notizie, spesso smentite, sul Liceo Virgilio di Roma, di nuovo il suo prestigioso giornale per bocca dei suoi più conosciuti giornalisti, si occupa di un fatto di cronaca che in qualche modo riguarda la droga. E di nuovo lo fa con una superficialità allarmante e disarmante. Faccio riferimento all’editoriale di Antonio Polito pubblicato il 23 febbraio a proposito dei tragici fatti che hanno riguardato la giovane Pamela Mastropietro a Macerata.

Un condensato di parole e frasi fatte che identificano nella droga la causa dell’omicidio di Pamela e addirittura delle spregevoli e criminali azioni fasciste che ne sono seguite. L’editoriale di Polito non riesce a spiegarci, nel suo tentativo di non scontentare nessuno, in cosa consisterebbe la responsabilità della “droga”, trasformata ipocritamente in un soggetto attivo. Di tutto l’articolo si riesce solo a capire che è necessario fare la lotta a questa “droga” ed anche al “disagio esistenziale” che ci pare di capire dovrebbe essere perseguito tanto quanto la prima. Non contento il nostro si lancia anche nel giudicare le “politiche di riduzione del danno” definendole sistemi di “controllo sociale” come se pratiche socio sanitarie esercitate dai servizi pubblici e privati in tutto il mondo e garantite anche nei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria in Italia, fossero in realtà solo degli strumenti di dominio e riduzione all’inoffensività di menti altrimenti pericolose.

Dispiace vedere che così tanto spazio sul primo quotidiano italiano sia lasciato ad una informazione così confusa su di un argomento così delicato ed importante. Su una cosa non possiamo che concordare con Polito, che è troppo tempo che la conferenza sulle politiche sulle droghe non viene convocata e che questo paese ha un estremo bisogno di affrontare nuovamente in maniera seria e scientifica le tematiche legate alla droga. Dopo decenni di proibizionismo non ci sono stati i promessi cali nei livelli di consumo, ed enormi energie e risorse sono state spese nella repressione a discapito della prevenzione. Anche a causa di questo vetusto impianto normativo Pamela si è rivolta al fiorentissimo mercato illegale ed alla malavita per procurarsi la “droga”. Credo che argomenti così delicati debbano essere affrontati prima di tutto da esperti e liberati dalle battaglie ideologiche che mi pare caratterizzino invece gli interventi di Antonio Polito.