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I servizi di sicurezza montenegrini hanno le prove necessarie contro i boss del narcotraffico, ma la procura non ha mai voluto aprire indagini sulla criminalita’ organizzata: lo ha dichiarato questa settimana il funzionario del Fronte democratico (Df), Nebojsa Medojevic, all’agenzia d’informazione “Mina”. Medojoevic, membro della Commissione parlamentare per la sicurezza, ha denunciato la “simbiosi del regime politico montenegrino e delle istituzioni statali, con la criminalita’ organizzata”, evidenziando inoltre “il blocco totale delle azioni della polizia, dell’Agenzia per la sicurezza nazionale e della procura nelle indagini contro i tre principali narcotrafficanti, Darko Saric, Safet Kalic e Naser Kelmendi”. Medojevic ha affermato che “nonostante il fatto che si tratta di boss globali, indagati anche dalla statunitense Dea, in Montenegro non e’ mai stata aperta un’inchiesta da parte della procura”.
Secondo Medojevic, “anche se i servizi di sicurezza sono a conoscenza del fatto che gli appartenenti di bande di narcotrafficanti hanno ordinato e realizzato liquidazioni di membri sleali o della concorrenza, nessun capo d’imputazione nei loro confronti e’ mai stato presentato”. I boss, ha affermato Medojevic, “hanno vissuto in modo tranquillo, proseguendo con le proprie attivita’, acquistando imprese e immobili, aprendo alberghi e stando in compagnia di alti funzionari del Partito democratico dei socialisti (Dps), del governo e della polizia”. Medojevic ha inoltre affermato che gli esponenti della malavita “hanno partecipato alle campagne elettorali del Dps, sia in qualita’ di finanziatori che come attivisti diretti, che con estorsioni e minacce tra la popolazione impaurita hanno assicurato vittorie elettorali al partito”.
Secondo Medojevic, “esistono prove inconfutabili della simbiosi di questo regime con la malavita e che questi due segmenti ora rappresentano un organismo singolo dal punto di vista politico, sociale e criminale”. Medjoevic non ha esitato ad accusare i funzionari della maggioranza di aver venduto lo stato alla mafia”. Il deputato dell’opposizione ha inoltre detto che “la confederazione balcanica di criminalita’ organizzata ha un’influenza sempre maggiore sui sistemi politici, economici, bancari, legali, mediatici, sportivi e culturali in Serbia, Bosnia, Kosovo, Ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Croazia e Slovenia”.
Secondo Medojevic, “e’ arrivato il momento per i politici europei e statunitensi di leggere attentamente i rapporti dei propri servizi di sicurezza, in quanto le conseguenze della tendenza a ignorare il potere dello sviluppo delle organizzazioni criminali e della loro influenza sulla sicurezza della regione potrebbero essere catastrofiche”. Quelle di Medjoevic non sono le uniche accuse arrivate dal Df nei confronti della maggioranza: anche il presidente della Commissione parlamentare per l’integrazione europea, Slaven Radunovic, ha affermato ai giornalisti che “il premier montenegrino, Milo Djukanovic, deve presentare le proprie dimissioni”.
Radunovic si e’ in particolare soffermato sui risultati del sondaggio dell’Eurobarometro, condotto dall’agenzia “Tns medium Gallup”. Secondo i risultati di tale sondaggio, il 61 per cento dei cittadini montenegrini non si fida del governo di Podgorica. La fiducia nel governo e’ calata del 4 per cento rispetto a un sondaggio analogo condotto la scorsa primavera. Il 41 per cento dei partecipanti al sondaggio ritiene che il Montenegro si muove nella direzione sbagliata. Il 32 per cento dei cittadini si fida del parlamento di Podgorica, mentre il 59 per cento non si fida.
Il 48 per cento dei cittadini ritiene, invece, che la disoccupazione rappresenta il problema principale del paese. Radunovic ha affermato che “tra i risultati ottenuti dal Dps alle elezioni e i risultati di sondaggi condotti da agenzie indipendenti esistono discrepanze enormi, il che dimostra che il Dps ottiene vittorie elettorali in modi indipendenti dalla liberta’ di scelta dei cittadini”. Per il presidente dell’Alleanza civica, Boris Raonic, “i risultati del sondaggio sono preoccupanti, ma rispecchiano in modo abbastanza fedele l’atmosfera della societa’ montenegrina”. I rappresentanti del Dps non hanno per ora commentato le accuse avanzate nel corso della settimana dall’opposizione.