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“Siamo in possesso della prima licenza per la vendita negli Stati Uniti e nel mondo”, hanno affermato sulla pagina Facebook i proprietari di Annie’s Central City Dispensary, attualmente un dispensario di cannabis medica. Ma mentre la crescente industria della marijuana dello stato – e anche il fisco statale dal momento che sono state approvate tasse specifiche sulle vendite della droga leggera con l’obiettivo di usare i fondi per migliorare il sistema scolastico – si preparano al traguardo del primo gennaio, quando entrera’ in vigore la legge approvata con un referendum nel 2012, sembra che sia partita una controffensiva dei federali. E si sia scelta una linea dura di contrasto a quello che sara’ il primo stato – in effetti insieme allo stato di Washington nel quale entrera’ in vigore una legge simile sempre il prossimo gennaio – anti proibizionista. Gli agenti federali hanno condotto ieri una serie di raid in dispensari e coltivazioni di marijuana, sequestrando grandi quantita’ di piantine e scatole di infusi alla cannabis.
Si tratta dei primi raid condotti da quando lo scorso agosto il dipartimento di Giustizia aveva affermato che non avrebbe interferito con l’applicazione della legge di questi due stati, a patto che si tenesse la droga lontano dai minorenni, dal mercato nero e dalle proprieta’ federali. Secondo il procuratore federale di Denver pero’ le operazioni condotte non costituiscono una violazione delle linee guida date dal dipartimento di Giustizia, ma anzi i federali hanno agito “nell’ambito delle indicazioni date recentemente dal Dipartimento”, ha detto senza fornire ulteriori dettagli. Anche l’Irs sta partecipando alle inchieste che hanno portato alle perquisizioni ed ai sequestri, ha confermato un portavoce del Fisco federale. L’azione dei federali arriva mentre i media locali sottolineano come non tutti i centri del Colorado siano pronti alla legalizzazione che scattera’ poco piu’ di un mese: la maggior parte dei 500 dispensari, che attualmente possono vendere cannabis medica solo a chi ha una prescrizione, hanno avviato le procedure per trasformasi in rivendite vere e proprie, ed appunto il dispensario di Central City e’ stato il primo ad ottenere la licenza.
Esponenti dell’industria della marijuana hanno comunque apprezzato l’azione dei federali, ricordando come sia stata chiesta da loro una “robusta” regolamentazione all’applicazione della legge. “Mentre tutti quelli coinvolti nei raid devono essere ritenuti innocenti fino a quando non venga provata la sua colpevolezza, le operazioni sono un segnale che questo programma funziona e cresce”, ha detto Mike Elliott, portavoce del Medical Marijuana Industry Group. Mason Tvert, portavoce del Marijuana Policy Project, ha detto che non e’ ancora chiaro quanti siano stati i dispensari e le coltivazioni coinvolti nelle operazioni, sottolineando che molti hanno continuato ad operare senza problemi. Ricordando che il dipartimento di Giustizia aveva detto che non sarebbe intervenuto “fino a quando si sarebbero rispettate le leggi statali”, ha poi espresso la speranza che i federali “mantengano la loro parola e non intervengano con le imprese che rispettano le leggi ed i regolamenti dello stato”. “Il Colorado – ha poi aggiunto Tvert che e’ stato anche il direttore della campagna per il referedum – sta per mettersi alle spalle il proibizionismo per quanto riguarda la marijuana”. “Per la prima volta nella storia – ha aggiunto – chi vende la marijuana sta ricevendo le licenze dagli stati invece che le notifiche della polizia. La marjuana sara’ venduta agli adulti da rivenditori legittimi che pagheranno le tasse invece dai cartelli criminali della droga nel mercato nero”.