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[da www.lungoparma.it 21/04/2007] – “Giovani, sostanze, tendenze: quello che la ricerca non ci dice” è il tema di un seminario promosso dalla Provincia, in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale e l’associazione nazionale Forum Droghe, che si è svolto ieri, venerdì 20 aprile, nella sala Du Tillot della Camera di Commercio. L’iniziativa di oggi – ha detto Tiziana Mozzoni, assessore alle Politiche sociali e sanitarie della Provincia di Parma – anche per la qualità dei relatori intervenuti, ha l’obiettivo di affrontare il tema delle dipendenze partendo da dati concreti. Non si tratta di creare allarme sociale, ma di affrontare il problema partendo dai dati di fatto che raccontano, ad esempio, come Parma sia la prima città in regione per consumo di cocaina e al quarto posto come provincia”.

“L’allarmismo non aiuta a comprendere il mondo sempre più diversificato dei consumi e degli stili che caratterizzano i soggetti protagonisti. L’attenzione va mantenuta sulle persone, sui singoli e sulla collettività, per capire il significato che assume il consumo di sostanze nel corso delle esperienze di vita e nei luoghi che si frequentano”.

L’incontro ha visto confrontarsi personalità ed esperti di calibro nazionale: Claudio Cippitelli del Consorzio Parsec che raggruppa cooperative sociali e associazioni Onlus italiane; Renato Bricolo del coordinamento nazionale Nuove Droghe che comprende realtà dei servizi pubblici e del privato sociale impegnate sul campo; Peter Cohen professore di Sociologia all’Università di Amsterdam e direttore del centro ricerca sulle Droghe; Leopoldo Grosso, coordinatore della Consulta nazionale Tossicodipendenze istituita presso il Ministero della Solidarietà Sociale.

Il seminario ha sottolineato un ulteriore impegno della Provincia rispetto alla diffusione del fenomeno dell’uso e abuso di sostanze anche sul nostro territorio, come già da anni sta facendo con il Progetto “Strada e Dintorni”. In particolare l’incontro ha fornito un contributo alla riflessione sui temi dell’uso di sostanze nel mondo giovanile.

Alcuni dati

Il seminario è un contributo alla riflessione sui temi dell’uso di sostanze psicoattive, con particolare riferimento al mondo giovanile.

Nel panorama della fenomenologia legata al consumo di sostanze psicoattive, il territorio parmense presenta caratteristiche in linea con quanto emerge dai dati epidemiologici del territorio regionale.

L’ultimo studio realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (IPSAD – Italia 2005) nella nostra Regione su un campione di soggetti, di età compresa tra i 15 e i 54 anni, e con riferimento all’ultimo anno, dice che:

L’11% ha consumato almeno una volta cannabis
L’1,8% ha consumato almeno una volta cocaina
Lo 0,25% ha consumato almeno una volta eroina
Lo 0,5% ha utilizzato sostanze allucinogene
Lo 0,5% ha utilizzato sostanze stimolanti
Per quanto riguarda invece l’alcol, lo stesso studio dice che tra i soggetti intervistati, l’8% dei maschi e il 5,1% delle femmine, nei trenta giorni precedenti la partecipazione allo studio, ha vissuto un’esperienza da intossicazione alcolica.

Alcune riflessioni

Al di là, e oltre, i numeri, diverse sono le riflessioni che derivano dall’esperienza dei servizi e di chi ogni giorno lavora a contatto con il mondo dei consumi di sostanze.

Una prima riflessione è legata al fatto che alcune sostanze (es. cocaina, amfetamine, acidi) non sono più solamente espressione di fasce circoscritte (nicchie) di consumatori, ma sono interessate da trend pervasivi e si trovano facilmente nei vari luoghi di spaccio.

Accanto ad una diffusione generalizzata di questo tipo di sostanze, si aggiunge un altrettanto diffuso consumo di cannabinoidi, il consumo di ecstasy e amfetamino-simili non più strettamente associato alle discoteche, la consuetudine ai mix tra alcol e altro, la continua ricerca di effetti sempre più precisi e autosperimentati. Tutto ciò fa emergere con nettezza quali siano i caratteri dei nuovi stili di consumo e l’ormai profonda connessione delle sostanze psicoattive con tutti i vari contesti del vivere comune.

Le differenze e i significati fra modalità di consumo estremamente diversificate e le varie sostanze richiedono una capacità d’intervento e di progettualità specifica in ambiti e contesti profondamente diversi in cui una gran parte dei giovani vive e “consuma” (discoteca, birreria, pub, parchi, centri giovani). Ma per intervenire in maniera adeguata ed efficace, è necessario prima di tutto conoscere e capire le tendenze, l’andamento del fenomeno, chi sono i protagonisti, i diversi stili di comportamento, distinguendo fra uso e abuso, senza i toni allarmistici o sensazionalistici che tendono ad etichettare in maniera indistinta tutti i comportamenti come patologici.

L’allarmismo può destare l’attenzione per qualche giorno, suscitare curiosità, ma non aiuta a comprendere il variegato mondo dei consumi e degli stili che caratterizzano i soggetti che ne sono protagonisti. E’ sulle persone che bisogna mantenere l’attenzione, ai singoli e alla collettività, al significato che il consumo di sostanze assume nel dipanarsi delle esperienze di vita e delle relazioni quotidiane, nei luoghi concreti in cui queste si realizzano.