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NEW YORK – Farmaci acquistati senza ricetta, steroidi e anabolizzanti assunti senza controllo medico, violazione delle regole antidoping. Una bufera si è abbattuta sul wrestling americano. In seguito agli sviluppi di un’inchiesta della polizia, la World Wrestling Entertainment ha sospeso dieci dei suoi atleti. I loro nomi non sono stati comunicati ufficialmente, ma secondo i media americani tra di loro ci sarebbero alcuni dei wrestler più noti al mondo.

Gli inquirenti avrebbero scovato i nomi di molte stelle del ring nell’elenco dei clienti di una ditta di Orlando coinvolta in un traffico di prodotti dopanti. La decisione è stata annunciata direttamente dalla Wwe con un comunicato ufficiale: “Sulla base di informazioni ricevute dagli investigatori della contea di Albany la Wwe, secondo le sanzioni previste dalla sua politica di tutela della salute, ha sospeso per violazioni dieci performers”. La World Wrestling Entertainment non ha per ora rivelato l’identità degli atleti sospesi e ha dichiarato che fornirà i dettagli della vicenda solamente a partire dal primo novembre.

Sui media americani è subito partita la caccia ai wrestler coinvolti nello scandalo. Il quotidiano New York Daily News ha fatto i nomi di 14 persone che si sarebbero rifornite dall’azienda di Orlando: Randy Orton, Charles Haas Jr., Adam “Edge” Copeland, Robert “Booker T” Huffman, Shane Helms, Mike Bucci, Anthony Carelli, John “Johnny Nitro” Hennigan, Darren “William Regal” Matthews, Ken “Mr. Kennedy” Anderson, Eddie “Umaga” Fatu, Shoichi Funaki, Chavo Guerrero e Sylvain Grenier. Secondo il giornale, tra di loro ci sarebbero i dieci sospesi.

A quanto pare, inoltre, avrebbero acquistato farmaci vietati anche tre lottatori recentemente scomparsi. Si tratta di Eddie Guerrero, Brian Adams e Chris Benoit.

Nel corso dell’anno i wrestler della Wwe sono sottoposti a quattro controlli antidoping a sorpresa. Le sanzioni sono piuttosto blande: alla prima positivittà è prevista una sospensione di 30 giorni; alla seconda non si può combattere per 60 giorni; alla terza scatta l’esclusione a vita.