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ADDIO al thriller morboso-patinato, al glamour delle sfarzose scenografie anni Quaranta, al cast all-star guidato da Scarlett Johansson e Hilary Swank. Dopo l’immersione nella nerissima Los Angeles dipinta da James Ellroy in The Black Dahlia, Brian De Palma abbandona le suggestioni letterarie e torna ad affrontare un argomento che gli sta a cuore: la guerra. I suoi orrori, le sue vittime, i suoi carnefici. E non si tratta, stavolta, di un conflitto lontano nel tempo, ma di un dramma in pieno svolgimento. Perché Redacted, la pellicola che il regista comincerà a girare in primavera, racconta lo stupro di una ragazzina, compiuto da alcuni soldati americani di stanza in Iraq.

Un tema forte. Un modo certo non neutro, non rassicurante, per affrontare la ferita aperta della presenza a stelle e strisce nel paese del Golfo. Visto anche che – secondo indiscrezioni pubblicate su alcuni siti di cinema americani, solitamente affidabili – la tesi del film è che la tragedia della violenza sessuale, del supplizio di una innocente, accade per lo stato disumano in cui i militari Usa vengono tenuti. Obbligati a non dormire quasi mai, imbottiti di pillole, pompati con litri e litri di bevande energetiche.

Conseguenza: uno stato fisico e mentale in cui chiunque viene considerato un nemico. Con conseguenze tragiche: come la storia – ispirata a fatti realmente accaduti – della violenza sessuale compiuta da quattro “bravi ragazzi” americani su una quattordicenne irachena, accompagnato dallo sterminio di tre membri della sua famiglia.

E dunque, più che un atto d’accusa ai soldati, il film è un giudizio durissimo sul modo di condurre il conflitto iracheno. E forse, in generale, tutte le guerre, dato che l’argomento è già al centro di una sua pellicola datata 1989, Vittime di guerra. Ambientata in Vietnam. Ma mentre allora, all’epoca dell’uscita nelle sale, la presenza americana nel sud-est asiatico era finita da tempo, stavolta De Palma tocca un nervo scoperto. Visto che il conflitto iracheno, al di là della presunta pace, è pienamente in corso. Come dimostra il triste bilancio delle vittime americane, che aumenta ogni giorno.

Insomma, un film destinato a far discutere. E se sul cast non si sono ancora sicurezze, si sa per certo che si tratterà di una pellicola indipendente, low budget, girata in alta definizione, con ampio uso di materiale documentario: immagini tv, e (soprattutto) siti web e blog. Oltre allo stupro in sé e per sè, infatti, la storia si concentra sui diversi modi in cui i media coprono la realtà della guerra. Le riprese vere e proprie, comunque, cominceranno ai primi di aprile, in Giordania.

Ma c’è un altro elemento, a rendere interessante l’operazione Redacted. E cioè il fatto che – come già accaduto due anni fa per un film indipendente girato da Steven Soderbergh, e intitolato Bubble – anche la prossima fatica di De Palma uscirà, in contemporeanea, in tre modi diversi: nelle sale cinematografiche, in dvd e sulla tv via cavo. Poi, il regista potrà dedicarsi anche al prossimo blockbuster: il prequel del suo cult Gli Intoccabili, sull’ascesa di Al Capone.