Sembrerebbe di sì a giudicare dal Manuale Diagnostico Psichiatrico della American Psychiatric Association (APA), di cui è in corso la quinta edizione (DSM V). In questa revisione, gli psichiatri sperano di potere aggiungere dozzine di nuovi “disordini mentali”. Sfortunatamente, molte di queste così chiamate “malattie” hanno nel mirino persone che semplicemente pensano o si comportano in maniera diversa dalla maggioranza della popolazione.
Scrive Mark Nestmann (sovereignsociety.com): “Metti in questione l’autorità?”. Oppure perdi la pazienza quando senti un politico o una politica fare una promessa che sai non potranno mantenere? Bene, allora potresti rientrare nello Oppositional Defiant Disorder (ODD), che il DSM definisce come “un modello continuativo di comportamento disobbediente, ostile e di sfida verso le figure di autorità”. I sintomi includono:arrabbiarsi, “contrariare le persone” , essere suscettibile. E ci sono altri disordini che hanno fra i sintomi il comportamento antisociale, l’arroganza, il cinismo e il narcisismo. “Molti dei miei lettori sono proprio così”, conclude Nestmann.
Lo ODD focalizza sui bambini, così come lo Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD), categoria diagnostica già oggi ampiamente applicata con relativo uso di psicofarmaci d’elezione (vedi Giannichedda M.G., “Come trattare il bambino terribile”, in Fuoriluogo, novembre 2004). Se il piccolo Mozart cercasse di comporre musica ai giorni nostri, sarebbe forse diagnosticato come affetto da ADHD e trattato con farmaci per riportarlo ad una sterile normalità?- commenta il Washington Post.
Peraltro lo ODD può evolvere nel Conduct Disorder (CD), che per il DSM entra in campo “laddove siano violati i diritti degli altri e le norme sociali. “Violare le norme sociali” diventerà una malattia mentale?
La conversione delle differenze di personalità in disordini psichiatrici è una tendenza pericolosa. Il passo per estendere questi “disordini” agli adulti è breve. Così, gli adulti con un “modello di comportamento negativo, di sfida, disobbediente e ostile verso chi rappresenta l’autorità” potrebbero diventare malati mentali.
Commenta il sociologo Peter Cohen: “E’ un fenomeno che va ben oltre la iper-medicalizzazione. Si tratta piuttosto del trasferimento del potere di definire la normalità ad un corpo centralizzato. Una volta c’erano più “normalità”, definite da diverse entità culturali umane, senza un’ autorità centrale. Così invece, la psichiatria assume le caratteristiche formali di un clero monolitico che diventa l’autorità centrale per definire “il Bene e il Male” secondo un tipo particolare di dominio culturale. E’ una questione di potere, non di scienza.” (g.z.)
Chi pensa con la propria testa è un malato mentale?
Articolo di Redazione
Sembrerebbe di sì a giudicare dal Manuale Diagnostico Psichiatrico della
American Psychiatric Association (APA), di cui è in corso la quinta
edizione (DSM V). Leggi l’articolo di Grazia Zuffa e commenta sul blog di Fuoriluogo.it.