Tempo di lettura: < 1 minuto

Sono due le importanti misure decise ieri dalla Casa Bianca per far fronte al narcotraffico: il capo della polizia di Seattle, Gil Kerlikowske, è stato nominato ‘zar della droga’ ed è stato deciso di puntare sul recupero dei criminali piuttosto che sulla loro incarcerazione. Entrambe le misure, scrive The Washington Post, dimostrano ancora una volta quanto sia lontana l’amministrazione Obama dai metodi utilizzati dalla gestione Bush. Ma che relazione c’è tra lo ‘zar’ e le comunità per tossici al posto delle prigioni? A dare la spiegazione è stato ieri lo stesso Kerlikowske che, dopo essere stato nominato dal vice presidente John Biden, che da senatore si è occupato a lungo della lotta al narcotraffico, ha detto che per arginare i traffici dei cartelli della droga dall’esterno, soprattutto dalle frontiere messicane, bisogna ridurre la domanda interna di stupefacenti. “Il problema della droga nel nostro paese è un problema di sofferenza umana. E sia come poliziotto che come essere umano posso dire di aver sperimentato gli effetti che le droghe possono avere”, ha detto riferendosi al suo figliastro maggiore arrestato in passato per crimini legati alla droga. Non si sa ancora con quali fondi, ma il governo intende investire di piú sulle comunità di recupero in cui inviare gli arrestati per droga che non hanno compiuto atti violenti.