Il Governo federale ha annunciato una stretta sulla vendita di marijuana in California, accusata di produrre profitti legati al traffico di droga con la scusa di fornire cure ai malati. I procuratori federali dei quattro distretti giudiziari dello Stato hanno annunciato in una conferenza stampa a Sacramento di aver avviato un’azione contro i terreni dove viene coltivata la marijuana e i dispensari in cui viene venduta.
In questo Stato il consumo di marijuana a fini medici e’ legale fin dal 1996. Ma i certi centri di vendita di marijuana sembrano supermercati piu’ che dispensari medici, ha denunciato il procuratore di Los Angeles Andre’ Birotte, facendo l’esempio di un edificio nella contea di Orange dove si contano ben otto ‘punti vendita’. L’azione dei procuratori e’ diretta anche verso le ampie piantagioni di cannabis, grazie alle quali la marijuana verrebbe venduta illegalmente in altri Stati con profitti di decine di milioni di dollari. “Non e’ questo che gli elettori della California intendevano o hanno autorizzato”, ha detto Birotte, citato dai media americani.
Secondo il New York Times, in California ormai vi sono ‘dispensari’ che organizzano eventi notturni per la vendita di marijuana. E, a San Francisco, e’ in corso la West Coast Cannabis Expo, una fiera di tre giorni “per promuovere le opportunita’ di lavoro nell’industria della marijuana ad uso medico”. La stretta federale e’ stata fortemente criticata da Marijuana Policy project, una delle organizzazioni favorevoli alla legalizzazione, secondo la quale chi ha bisogno di marijuana per curarsi rischia di doversi ora rivolgere al mercato clandestino.