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Con una inversione di rotta rispetto all’amministrazione Bush, il dipartimento della giustizia ha deciso che consumatori e venditori di cannabis a scopo medico non debbono essere arrestati se in regola con le leggi statali. Sono quattordici gli stati americani in cui la marijuana per scopi terapeutici è permessa dietro presentazione di ricetta medica: Alaska, California, Colorado, Hawaii, Maine, Maryland, Michigan, Montana, Nevada, New Mexico, Oregon, Rodhe Island, Vermont e Washington.

Le nuove linee guida della Casa Bianca sono contenute in un “memo” inviato in questi giorni ai procuratori federali dei quattordici stati interessati e ad alti dirigenti dell’Fbi e della Dea. Esse raccomandano di tenere conto delle leggi dei singoli stati e di concentrare le attività di contrasto su chi commette reati o sfrutta il mercato della marijuana per coprire o finanziare altre attività illegali. Come hanno riferito due funzionari del dipartimento della giustizia all’Associated Press, l’indicazione della Casa Bianca ai funzionari pubblici è che “non è un buon uso del loro tempo arrestare persone che usano o distribuiscono marijuana medica in stretta osservanza della legge statale”. Durante la presidenza Bush, i procuratori federali erano invitati invece a perseguire i pazienti consumatori di marijuana in base alla legge federale, la stessa tuttora in vigore.

In sostanza il “memo” del dipartimento della giustizia stabilisce le priorità da seguire formulando un nuovo indirizzo politico. Ciò è reso possibile dal margine di discrezionalità prevista nell’azione giudiziaria, dunque il documento non esclude in linea teorica la possibilità di perseguire i pazienti a livello federale.
La marijuana terapeutica viene utilizzata per alleviare il dolore legato ai tumori o ad altre malattie croniche. È popolare soprattutto in California, dove la vendita su ricetta medica è legale dal 1996. (m.i.)