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Qualcosa si muove verso la risoluzione della vicenda di Jeff Mizanskey, in prigione da 21 anni con una condanna all’ergastolo per possesso di pochi grammi di marijuana.

Il governatore del Missouri Jay Nixon ha infatti annunciato che sta valutando seriamente la posizione di Mizanskey e la richiesta di clemenza avanzata dal figlio Chris. L’uomo, che ora ha 61 anni, fu arrestato nel 1993 per detenzione di droga: era il terzo arresto (anche i precedenti per piccole quantità di marijuana) e quindi scattò l’ergastolo a causa della norma dei “3 strikes out”, ovvero la detenzione a vita al terzo reato commesso.

Si tratta di una decisa svolta, perchè il governatore Nixon non ha mai dimostrato particolare interesse per il caso, anche di fronte all’enormità dell’ingiustizia del carcere a vita per pochi grammi di marijuana. Probabilmente contribuisce al cambio di rotta la recente abolizione delle norme del “Prior and Persistent Drug Offender statute” che sarà superato a partire dal gennaio 2017. Una ulteriore novità è la presentazione di una proposta di legge da parte del Repubblicano Shamed Dogan per la liberazione sulla parola di tutte le persone in carcere a vita per reati non violenti legati alla marijuana: inutile dire che l’unico caso nel Missouri è quello del nonno sessantunenne Mizanskey. Sono invece quasi una decina i casi analoghi in giro per gli Stati Uniti.

Chris Mizanskey continua ovviamente la sua battaglia per la liberazione del padre: si può partecipare con un tweet al governatore o condividendo questo post su facebook. (lf)