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Sono stati identificati i ‘miliziani’ che a Rio de Janeiro hanno sequestrato e torturato una reporter, un fotografo e un autista di un giornale locale che stavano realizzando un’inchiesta nella favela del Batan, nella zona occidentale della citta’ brasiliana. Lo ha dichiarato il responsabile della Pubblica Sicurezza di Rio, Jose’ Beltrame. ‘Abbiamo identificato i ‘miliziani’, fra i quali ci sono anche agenti della polizia militare’, ha detto Beltrame, che non ha diffuso i loro nomi ‘per non mettere a rischio le inchieste ancora in corso’. Le cosidette ‘milizie’ sono gruppi di para-poliziotti, formati da agenti in servizio o pensionati, che agiscono clandestinamente in 78 baraccopoli di Rio: negli ultimi quattro anni hanno occupato in media una favela al mese. I ‘miliziani’ uccidono i narcotrafficanti del ‘morro’ (la collina sulla quale sorge la favela) e si sostituiscono a loro nella gestione della popolazione di baraccati, che li paga per essere lasciati in pace. Il 14 maggio scorso la reporter e il fotografo del quotidiano ‘O Dia’, che vivevano da due settimane nella favela per fare un reportage sulla milizia locale, sono stati sequestrati da dieci uomini incappucciati mentre si trovavano in un bar della favela, e poi ammanettati e torturati in un centro di detenzione clandestino nella favela del Batan. Secondo le inchieste di ‘O Dia’, negli ultimi tre anni per lo meno 200 persone sono state uccise da ‘miliziani’, mentre solo 45 presunti membri di questi gruppi sono stati arrestati dalle autorita’.