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LONDRA – Un’ammissione choc che scuote il mondo del tennis. Andrè Agassi, ex n.1 del mondo, ha rivelato di aver fatto uso di droghe pesanti durante la sua carriera ma, nonostante la positività ad un controllo doping, ha evitato la squalifica dell’Atp grazie ad una bugia. La confessione è stata riportata oggi dal ‘Times’, che ha pubblicato un’anticipazione dell’autobiografia del campione di Las Vegas (“Open: an autobiography”) vincitore di otto prove dello Slam, in uscita il 9 novembre.

NON MI ERO MAI SENTITO TANTO VIVO – Nel libro, oltre ad ammettere anche di aver segretamente sempre odiato di giocare a tennis e di aver vissuto nel terrore del suo padre violento, Agassi, oggi 39enne, racconta di aver fatto uso di metanfetamina di tipo Crystal (una droga sintetica) nel 1997 quando la sua carriera era in crisi così come il matrimonio con l’attrice Brooke Shields. Un suo assistente, di nome Slim, gli propose di tirarsi su di morale con quella sostanza che il suo collaboratore chiamava Gagk. “Ti fa sentire come Superman”, gli disse Slim che gli fece vedere come assumere la droga. “Sniffai anch’io, mi sono sentito bene, poi mi ha travolto un senso di colpa e un’immensa tristezza – ricorda Andrè – quindi un’altra ondata di euforia che cancellò ogni pensiero negativo dalla mia mente. Non mi ero mai sentito tanto vivo, tanto pieno di speranze e mai ho sentito tanta energia dentro di me”.

LA LETTERA ALL’ATP – Esaurito l’effetto della droga, però, Agassi realizzò di aver commesso un grave errore, anche perché qualche giorno dopo lo chiamò l’Atp comunicandogli la positività di un test antidoping. “Il mio nome, la mia carriera, mi stavo giocando tutto, rischiavo di perdere tutto quello che avevo ottenuto, per il quale avevo lavorato duramente nel corso degli anni”.
Così l’asso della racchetta decise di scrivere una lettera all’Atp, nella quale rivelava di aver assunto ‘accidentalmentè la sostanza bevendo una bibita. “Ho scritto tante menzogne mescolate con mezze verità, davo la colpa al mio assistente, spiegavo che lui era un abituale consumatore di droghe e che per errore io avevo bevuto un drink di Slim che conteneva sostanze stupefacenti, ho chiesto comprensione e indulgenza e ho spedito la lettera. Sentivo tanta vergogna dentro di me e ho promesso a me stesso – ricorda il kid di Las Vegas, ora sposato con Steffi Graf – che quella sarebbe stata l’ultima bugia”.

NO AI 3 MESI DI SOSPENSIONE – Di fronte a quelle parole l’associazione professionistica decise di credere al ‘pentimentò di Agassi e di non procedere all’epoca con la squalifica per tre mesi, prevista da regolamento per l’uso di droghe ricreative. Una scelta che ha probabilmente salvato il futuro del campione statunitense.