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(Notiziario Aduc) Depenalizzare il medico che studia e raccomanda l’uso di marijuana per fini terapeutici e i pazienti che, sotto prescrizione, fumano cannabis. A chiederlo al Governo statunitense e’ l’American College of Physicians, societa’ scientifica Usa che rappresenta oltre 124 mila medici internisti.
L’American College of Physicians mostra di avere le idee chiare sul tema e cita, a sostegno dell’utilizzo terapeutico della marijuana, i benefici del suo uso nei malati di Aids che hanno subito una forte perdita di peso, nonche’ la forte riduzione di nausea e vomito nei pazienti in cura con chemioterapia. Per questo, sostiene, sarebbe giusto abolire i divieti e spingere la ricerca. “Sono necessari ulteriori studi per chiarire le proprieta’ terapeutiche della cannabis e determinarne uso e dosi ottimali. Sfortunatamente, la ricerca in questo campo e’ stata ostacolata da un complicato processo di approvazione federale”. Un funzionario della Casa Bianca ha etichettato la relazione dell’American College of Physicians come un “atto politico”, che non contiene alcuna novita’ sul piano scientifico. Ha inoltre sottolineato che altre organizzazioni di camici bianchi la pensano diversamente. Ma la societa’ scientifica che ha aperto il dibattito e’ convinta a tal punto delle sue ragioni da sostenere che il Governo federale dovrebbe ‘declassare’ la marijuana dalla categoria di sostanze stupefacenti che la vedono al fianco di droghe come Lsd ed eroina.