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 Droghe e Carcere al tempo del Coronavirus
Presentazione dell’undicesima edizione del Libro Bianco sulle droghe

“Droghe e Carcere al tempo del Coronavirus” questo il titolo del rapporto sulla situazione delle politiche sulle droghe in Italia che è stato presentato oggi alla Sala Stampa della Camera dei Deputati (vedi http://webtv.camera.it/conferenze_stampa).

Il Libro Bianco sulle droghe, giunto alla undicesima edizione, è un rapporto indipendente sui danni collaterali del Testo Unico sulle droghe promosso da La Società della Ragione insieme a Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA, Associazione Luca Coscioni, ARCI, LILA e Legacoopsociali con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica CGIL, Gruppo Abele, ITARDD e ITANPUD.

Il rapporto oltre a contenere i dati (2019) relativi agli effetti della war on drugs sul sistema penale e penitenziario italiano presenta un focus sulle conseguenze della crisi COVID-19 su carcere e consumi. Inoltre come ogni edizione contiene riflessioni e approfondimenti sul sistema dei servizi, sulla riduzione del danno e sulle prospettive di riforma delle politiche sulle droghe a livello nazionale ed internazionale. Le pillole dei dati contenuti nel Libro Bianco sono allegate a questo comunicato stampa.

Ogni anno il rapporto viene presentato in occasione del 26 giugno nell’ambito della campagna internazionale di mobilitazione Support! don’t Punish che quest’anno coinvolge oltre 160 città in 84 diversi paesi. Venerdì 26 giugno, dalle ore 15, si terrà un webinar on line di presentazione del Libro Bianco con iscrizione obbligatoria ma gratuita a questo indirizzo: https://register.gotowebinar.com/register/6062862554304999947

Il Libro Bianco, disponibile in versione cartacea in tutte le librerie e i rivenditori on line, sarà consultabile sul sito di Fuoriluogo, www.fuoriluogo.it/librobianco

LE DICHIARAZIONI DEI PROMOTORI

Stefano Vecchio, Forum Droghe
“Dopo la pandemia, tutti dovranno onestamente rivedere l’immagine stereotipata e purtroppo dominante delle persone che usano droghe: sia le ricerche condotte durante il lockdown che l’osservazione diretta degli operatori dicono come i consumatori, per ogni stile di consumo e nonostante il periodo difficile, abbiano saputo regolare e adattare i propri usi e limitare i rischi. Un ritratto davvero diverso da quello di un consumatore inconsapevole che va alla disperata ricerca di qualsiasi cosa possa alterarlo. Non è stato così, impariamo la lezione.”

Grazia Zuffa, la Società della Ragione
“Al grido di “prima la salute”, sono state prese misure estreme di lockdown che non hanno tenuto conto dei gruppi più vulnerabili (sotto l’aspetto stesso della salute, fisica e psichica) come i detenuti e le detenute (ma anche gli anziani e le anziane). Se si fosse prestata l’attenzione dovuta, ci si sarebbe accorti che “io resto in cella” è cosa ben diversa da “io resto a casa”. “Io resto in cella” ha evocato agli occhi dei detenuti e delle detenute il carcere come pura afflizione, senza alcuna apertura al mondo esterno e alla risocializzazione.”

Patrizio Gonnella, Antigone
“Anche questo Libro bianco evidenzia come si sia dentro una spirale repressiva. Bisogna alleggerire il carcere da tutto ciò che è legato ad uso, consumo, abuso di sostanze. Non è con le politiche penali che si può affrontare questa questione. Per questo riteniamo importante, anche in questa occasione, ribadire il nostro sostegno alla proposta di legge presentata dall’On. Riccardo Magi che va in questo senso, a differenza di quella dell’On. Riccardo Molinari che vorrebbe proseguire – in maniera ancora più netta e repressiva – su una strada che ha dimostrato il proprio fallimento e da cui si stanno allontanando diverse democrazie liberali”

Riccardo De Facci, CNCA
Un sistema sociosanitario in crisi che, anche sul tema dell’abuso e consumo problematico di droghe, ha dimostrato di fronte a questa emergenza tutti i suoi limiti. Allo stesso tempo ha però evidenziato l’importanza di un sistema territoriale di servizi pubblici, piccole comunità di accoglienza, agenzie territoriali e unità mobili di prossimità con attività di RDD e RDR come mediatori e promotori sociali fondamentali. Solidarietà, nuove forme di economia sociale e di supporto e accoglienza versus un sistema ospedalo-centrico ed a forte vocazione privatistica che invece ha dimostrato tutti i suoi limiti soprattutto nei confronti delle parti più vulnerabili della società. La necessità di rivedere un approccio puramente punitivo e centrato sul carcere ha denunciato così tutti suoi limiti. Ancor di più ci sembra indispensabile gridare “Cambiamo approcci e leggi sulle droghe””

Denise Amerini, CGIL
“Quest’anno la presentazione del Libro Bianco avviene in un momento particolare, vista la pandemia che siamo attraversando e le misure restrittive che sono state assunte per contenerne gli effetti. Ma proprio questo periodo ha reso ancora più evidente la necessità di proseguire con estrema determinazione ad affrontare il tema delle sostanze in termini di depenalizzazione del consumo, legalizzazione della cannabis, e di politiche di riduzione del danno. I dati del Libro Bianco ci confermano che questa è la strada da percorrere se, anche per quanto riguarda le droghe ed i servizi per le dipendenze, vogliamo che la ‘ripartenza’ segni una forte discontinuità con il passato. E che non si ripetano gli errori del passato, che hanno fatto si che la ‘guerra alla droga’ sia stata fallimentare e si sia, di fatto, ridotta alla guerra alle persone che fanno uso di sostanze.”

Marco Perduca, Associazione Luca Coscioni
“La prima proibizione da abbattere è quella sul dibattito pubblico. Di “droghe” si parla solo in contesti di cronaca nera o per confermarne la pericolosità. Tanto nel primo quanto nel secondo caso non si citano dati – perché o non si hanno o dicono il contrario. Una stampa che facesse il proprio mestiere aiuterebbe i Parlamentari, che a centinaia sostengono la legalizzazione (almeno) della cannabis, a rilanciare la proposta di regolamentazione della pianta e depenalizzazione dell’uso o detenzione degli altri stupefacenti, temi da anni sempre più popolari e condivisi”

Massimo Oldrini, LILA
“Le politiche sulle droghe nel nostro paese vanno radicalmente riformate perché le evidenze dei danni prodotti dall’ approccio proibizionista sono sotto gli occhi di tutti. Criminalizzazione dei consumatori con conseguenze penali e amministrative, negazione del diritto alla salute e inadeguatezza dei servizi formali, producono dolore e costi socio-sanitari inaccettabili. A pagare le conseguenze di questa guerra assurda e ideologica sono anche i malati di patologie curabili con la cannabis terapeutica, che a causa dell’ostracismo istituzionale, non trovano in farmacia quanto prescritto sulla base di evidenze scientifiche.”

Jacopo Forconi, ARCI
“Il Libro Bianco si conferma uno strumento prezioso per un’associazione come l’Arci, da sempre impegnata sull’antiproibizionismo e sull’attuazione di una politica carceraria che fosse veramente riabilitativa e non repressiva. Riuscire ad elaborare dati su droghe e carceri come fa il rapporto che presentiamo oggi, ci permette di diffondere una vera informazione anche in contesti di base come i nostri, riuscendo spesso ad essere l’unico riferimento esaustivo su queste tematiche. L’Arci da sempre si è battuta per la legalizzazione della cannabis, battaglia che crediamo, in questo momento, non sia più solo di civiltà ma anche utile come ulteriore strumento di uscita dalla crisi”.