Tempo di lettura: < 1 minuto

Per fortuna ogni tanto qualcuno apre un sito che non è un portale né un Punto Com. Malgrado la assoluta preminenza delle attività commerciali in Rete, l’Internet – anche quella italiana – conserva alcune delle caratteristiche originali di luogo dove singole questioni sociali possono emergere e aggregare comunità. È il caso di www.fuoriluogo.it che già viveva come foglio di carta (veicolato una volta al mese dal “manifesto”) e che ora prende quotidianità grazie a un suo sito. L’oggetto sono le droghe, le politiche proibizioniste (da contrastare), le carceri. In pieno stile New Solidarity, l’attività di questo piccolo gruppo (tra gli altri Grazia Zuffa dell’università di Firenze, il sottosegretario alla giustizia Franco Corleone, Maurizio Baruffi direttore responsabile) si è alimentata anche attraverso una raccolta di fondi mirata (fund raising, dicono gli americani). La quantità di materiali e schede disponibili è già adesso elevatissima, a disposizione di cultori della materia e studiosi, ma non mancano zone interattive e curiosità, come il borsino delle droghe sulle principali piazze d’Italia e del mondo. E prendendo sul serio l’idea della cittadinanza elettronica e della relativa firma autenticata, “Fuoriluogo” sta sollecitando il presidente della Camera Violante, a riconoscere la validità di petizioni popolari e disegni di legge firmati in rete. Non è uno sfizio da tecnofili, ma il modo corretto di prendere sul serio le promesse della democrazia e del cyberspazio. (27.07.2000)