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SERE FA HO SENTITO su Radio Popolare un’intervista sulla mafia della cocaina. Si è parlato dell’enorme incremento dei traffici in questi anni, e di come i profitti siano reinvestiti in pizzerie, bar, ristoranti, alberghi, autosaloni e altre attività legali.
Mi domando come possiamo continuare a permetterci una simile follia. Dichiariamo proibita una “droga” nel nome della salute di persone che comunque non rinunciano a usarla, e anzi si fanno sicuramente più male con le schifezze del mercato nero che con la sostanza pura comprata in farmacia. E il risultato sono solo valori gonfiati per le sostanze proibite e miliardi esentasse per i trafficanti. Capirei se la proibizione delle droghe funzionasse,ma non è così. Da quando gli Stati Uniti l’hanno inventata nel 1914, tutto è andato sempre peggio. Il cosiddetto controllo
delle droghe, di queste sostanze assolutamente incontrollabili, ha enormi costi, fa enormi danni, e per di più “non funziona”. Non solo abbiamo quantità sempre maggiori delle droghe tradizionali, quelle usate da sempre.
Abbiamo pure stimolato l’imprenditorialità dei trafficanti, e oggi abbiamo solo da scegliere fra droghe vecchie e droghe nuove, e ci vediamo crescere sotto il naso un mercato sempre più aggressivo, e indirizzato soprattutto ai giovani.
Vogliamo continuare? Vogliamo aspettare che il grosso dell’economia e della finanza mondiale passi nelle mani delle mafie? O vogliamo prendere l’unica strada ragionevole, e riportare “tutte le droghe” sotto il controllo dello stato, come si fa con alcool, tabacco e caffé?
Legalizzare e controllare. In vista del prossimo check-up mondiale – a Vienna nel 2008 – questa è l’unica soluzione da studiare, per l’Europa e per il mondo. Ed è anche l’unica che produrrebbe gettito fiscale per gli stati, invece di sperperare risorse immense.
Insomma, delle due l’una. O siamo tutti stupidi, e solo per non cedere su un punto di orgoglio, per non ammettere di aver sbagliato, siamo disponibili a farci sempre più male, fino alla rovina definitiva. O questo sistema è diventato una Spectre sovranazionale che protegge interessi
inconfessabili e genera finanziamenti occulti che arrivano anche nelle stanze del potere.