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Poteva esistere Stampa Alternativa senza la criminalizzazione della cannabis? Penso proprio di no. La prova ? Il marchio di Stampa Alternativa agli inizi degli anni Settanta fu la foglia di marijuana. Un’altra prova? I primi opuscoli furono sulla marijuana e le altre droghe-non droghe. Giancarlo Arnao scrisse per Stampa Alternativa il primo dei suoi libri: quel “Droghe e Marijuana” (circa 200.000 copie vendute complessivamente) che fornì per la modica cifra di lire 300, in quei primi anni Settanta, materiali illuminanti contro la disinformazione dominante. Il libro, aggiornato ogni anno, raggiunse tirature stratosferiche e diffusione capillare nel circuito che allora chiamavamo militante. Tirature ancor più massicce e diffusione porta a porta ebbe, poco dopo, il “Manuale per la coltivazione della marijuana” (circa 700.000 copie vendute in un solo anno) che trasformò poco a poco questo paese in una estesa “valle degli orti”, naturalmente orti di marijuana . Non ci fu, in quegli anni, operazione da parte delle forze dell’ordine di scoperta di piantagioni, segnalate dai giornali, dove non fosse evidenziato il rinvenimento, tra i corpi di reato, del manuale edito da Stampa Alternativa. Per la storia, il manuale fu subissato di denuncie e processato con una conclusione a dir poco sorprendente, agli inizi degli anni Ottanta. Alla Corte di appello di Roma, con un pubblico ministero che chiedeva l’assoluzione perché il libro era stato stampato prima di una famigerata sentenza della Corte costituzionale, restrittiva per la propaganda in materia di coltivazione, e con un avvocato difensore (Mellini) che dopo tre ore di camera di consiglio mi consigliava di “darmi”, il presidente della Corte, invece, decise per l’assoluzione con formula piena. Sempre della fine anni Settanta, è “Eroina” di Guido Blumir, alle soglie dell’esplosione del fenomeno “droghe pesanti” anche da noi. Proprio perché abbiamo sempre rivendicato le nostre origini e la nostra identità, in barba ai pentitismi, ai compromessi e agli accomodamenti, non potevamo, venticinque anni dopo, non riaffermare fortemente le nostre radici, compresa quella della pianta di marijuana. Così nel 1996 abbiamo riproposto la foglia di marijuana con la dicitura “25 anni di antiproibizionismo culturale” in tutte le salse, dalle carte intestate agli arredi ai saloni del libro. E abbiamo proposto nella collana più eretica una serie di nuovi libri sulla cannabis. Nella collana Millelire, i libri che (a dirlo è la piccola enciclopedia Garzanti) hanno rivoluzionato il mercato editoriale , tra i primi titoli c’è il ritorno di Giancarlo Arnao con il suo “Cannabis uso ed abuso”; un ritorno alla grande, per le tirature e la diffusione (circa 50.000 copie vendute), questa volta capillare nelle librerie ma anche per strada in ogni buona occasione. Come nel mitico “Droghe e Marijuana”, Arnao, in questo nuovo libro, ha proposto i materiali di base a livello scientifico per la comprensione della sostanza e, vale la pena ribadirlo, della sua innocuità. Ad Arnao, nei Millelire, si è subito affiancata l’ottima “Storia della Canapa indiana” (circa 60.000 già vendute a tutt’oggi) di Paride Piromalli, proprio per costituire un “pacchetto” adeguato a sbugiardare le menzogne dell’informazione ufficiale che, nel corso degli anni, non ha affatto cambiato registro delle sue falsità, semmai lo ha accentuato e amplificato. E poi ancora: “Legalizzatela” (circa 40.000 copie già vendute), documenti per la legalizzazione delle droghe leggere, a cura dei Giovani Verdi; “Vauro. Droghe leggere” (circa 50.000 copie già vendute), a cura del CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista; “Canapa italiana” (circa 10.000 copie vendute), edizione speciale stampata su carta ottenuta dalla canapa in occasione di un convegno sulla canapicoltura (Caserta, 4-5-6-dicembre 1997). Infine, poteva mancare ai nostri giorni il “Manuale della coltivazione della marijuana”? Certamente no. E, infatti, il manuale è stato ripubblicato nei Millelire, inserito in una confezione speciale “Settebelli”(30.000 copie vendute) che comprende anche altri titoli simbolo degli anni Settanta, tra cui “Contro la Famiglia” e “La società dello spettacolo”. Per festeggiare degnamente è stato anche ripubblicato il mitico “Campa cavallo che l’erba cresce” (3.000 copie di venduto) edito negli anni Settanta da “Re Nudo”, comprensivo anche di un efficace manuale per la coltivazione. A quest’ultimo titolo è stato anche affiancato un manuale per suggerimenti più che mai validi di ricette gastronomiche a base di hashish e marijuana, dal titolo “Marijuana in cucina” (5.000 copie vendute), edito a suo tempo da Savelli. A conclusione, va detto che i materiali d’informazione da noi pubblicati a tutt’oggi sulle droghe, e in particolare sulla marijuana, e relative tematiche sulla legalizzazione, sono senza dubbio i più richiesti e più venduti in libreria, le cifre lo testimoniano. Questo è sicuro indizio del fatto che in Italia c’è un fronte sempre più ampio, interessato a tali problemi e soprattutto favorevole alle tesi antiproibizioniste.

Marcello Baraghini, Direttore editoriale di Stampa Alternativa