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La vicenda riguarda Charles Lynch, proprietario di una dei tanti distributori autorizzati dalla legge della California a coltivare e vendere marijuana per scopi terapeutici. Ma se la California ha legalizzato da tempo la sostanza, non altrettanto hanno fatto le autorità federali. I californiani si trovano così in una situazione di legalità di fronte alle autorità locali e statali, ma non quelle federali. A complicare la vicenda anche il passaggio dall’Amministrazione Bush, che aveva dato mandato alle forze dell’ordine federali di reprimere ogni violazione senza pietà, a quella Obama che invece si è impegnata a chiudere un occhio laddove vi siano leggi statali in materia.
A fare le spese di questa ambiguità è l’ennesimo imprenditore che aveva fatto di tutto per rispettare alla lettera la legge statale. E il giudice, pur dovendo condannare come previsto dalle leggi federali, lo ha notato. “Individui come Lynch rimangono intrappolati in mezzo ai cambiamenti di indirizzo politico (sulla marijuana) delle autorità governative”, ha scritto George H. Wu, giudice del tribunale federale di Los Angeles. “Molti dei problemi sorti in questo caso potrebbero essere risolti … attraverso la cancellazione della marijuana dalla Tabella I”, ovvero l’elenco delle sostanze illegali tra cui anche eroina e cocaina.