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Ieri (mercoledì) la Suprema Corte Messicana ha dato ragione a 4 membri della Associazione Messicana per il consumo responsabile e tollerato di marijuana (Sociedad Mexicana de Autoconsumo Responsable y Tolerante, che raccoglie anche alcuni cannabis social clubs) che nel 2013 avevano fatto ricorso alla Corte dopo che si erano visti rifiutare il permesso di coltivare marijuana per scopi ricreativi. La motivazione promossa dai ricorrenti è che il proibizionismo sia in contraddizione con la regola costituzionale del libero sviluppo della persona. La richiesta ha trovato uno straordinario alleato nel Giudice della Corte Arturo Zaldívar che ha promosso la calendarizzazione della discussione e che si è espresso a favore della libertà di coltivazione in quanto l’uso della marijuana negli adulti “non rappresenta un significativo rischio per la salute”, e considerato che gli effetti negativi sono minori o simili a quelli prodotti da sostanze non vietate come alcol o il tabacco. La decisione è storica e, malgrado riguardi al momento solo i 4 ricorrenti, aprirà la strada almeno alla depenalizzazione della coltivazione per uso personale. Il possesso fino a 5 grammi è già tollerato dal 2009.

Il Messico sotto la Presidenza di Felipe Calderon era stato uno dei paesi che nel 2012 avevano richiesto di anticipare la discussione sulle politiche sulle droghe al livello planetario (UNGASS 2016) visti i disastrosi risultati della filosofia proibizionistica della “guerra alla droga”; particolarmente sentita in un paese che conta decine di migliaia di vittime negli scontri legati alla repressione e commercio illegale. Malgrado l’attuale Presidente E. Pena Nieto si sia sempre espresso conto la legalizzazione della marijuana è di qualche mese fa l’autorizzazione all’uso di marijuana per scopi medici rilasciata proprio dal Governo Federale messicano, a cui la pronuncia di mercoledì della Corte si aggiunge come un tassello fondamentale sulla strada per la completa depenalizzazione della coltivazione per uso personale.

Anche in Italia aspettiamo una pronuncia della Corte Costituzionale dopo che i giudici della Corte di Appello di Brescia lo scorso marzo hanno sospeso il processo ad un coltivatore e chiamato in causa la Consulta richiamandosi al principio che non ci può essere disparità di trattamento tra chi detiene a uso personale e chi coltiva per gli stessi scopi.

La politica del palazzo continua a balbettare mentre tutto intorno a noi la melodia antiproibizionista inizia a farsi assordante.

Approfondimenti:

uk.reuters.com/article/2015/11/05/us-mexico-drugs-idUKKCN0ST2TY20151105

edition.cnn.com/2015/11/04/americas/mexico-supreme-court-legal-marijuana

internacional.elpais.com/internacional/2015/11/04/mexico/1446653691_530264.html

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