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UN RAPPORTO SULLA GUERRA
Negli ultimi anni l’obiettivo della “guerra alla droga” è stato formulato nel raggiungimento di una “società senza droga” entro dieci anni. Questo obiettivo è stato solennemente ribadito nell’Assemblea generale dell’ONU sulla droga tenutosi a New York nel giugno 1998 (vedi Fuoriluogo n. 5/1998). A distanza di un anno quali perdite sono state inflitte al nemico? Se la “società senza droga” postula che nessuno si droghi, possiamo misurare l’efficacia dell’attività bellica controllando anno per anno il numero dei consumatori di droga. Sotto questo profilo, una serie di dati interessanti ci vengono forniti dall’ultimo rapporto del NIDA del giugno 1999 (NIDA: “Epidemiologic Trends in Drug Abuse-Advance Report”, June 1999)

OPERAZIONI BELLICHE.
I dati più circostanziati del rapporto riguardano gli USA, paese-guida del proibizionismo e della repressione: 1.583.600 arresti per droga nel 1997 (contro circa un milione nel 1994); 400.000 detenuti per droga; 695.201 arresti per marijuana, di cui l’87% per semplice possesso. 36.800 in carcere per reati di marijuana, al costo annuale di 1,1 miliardo di dollari (The Criminal Justice Policy Foundation, March 18, 1999, p.11)

I NEMICI.
Ciononostante l’esercito “nemico” è sempre più folto. Alla guerra sulla droga ha detto “no” più di un americano su tre: 76,9 milioni di persone, pari al 35,6% della popolazione, hanno fatto uso di droghe illegali. E’ anche un esercito sempre più giovane. La diffusione delle droghe è aumentata fra gli adolescenti: l’uso corrente (almeno una volta al mese) di marijuana fra i 12-17enni è raddoppiato dal 1992 (9,4% contro il 4,7%); per lo stesso gruppo anagrafico, l’uso corrente di cocaina coinvolge l’1% dei soggetti (contro lo 0,6% del 1990) . L’età di iniziazione alle droghe è attualmente la più bassa mai registrata dal 1975 (NIDA cit., p. 36 e 37)

LE DROGHE DEL PRIMO MONDO.
Aumenta l’uso e la mortalità da eroina, in particolare fra le donne e i giovani (cit., p.4). Stabile la situazione della cocaina. Avanzano invece altri “nemici” che non si possono combattere sui campi delle piantagioni del terzo mondo: come gli stimolanti sintetici (in particolare la metamfetamina), che “vengono prodotti facilmente in piccoli laboratori clandestini” (cit., p.14), prodotti medicinali come la ketamina e il GHB, ma soprattutto le benzodiazepine (principio attivo di molti tranquillanti, fra cui il Valium), il cui uso “legale” (su ricetta medica) è molto popolare in USA e altrove fra la gente “normale”.

EFFETTI COLLATERALI.

Se questa guerra non sembra avere molto successo, che dire degli “effetti collaterali”? Un argomento fondamentale degli antiproibizionisti è che mantenendo la cannabis fuori legge si determina un pericoloso collegamento fra il mercato di questa sostanza e quello delle droghe più pericolose . Questo argomento è sempre stato trattato con sufficienza dai proibizionisti. Ebbene, il Rapporto NIDA ammette che “gli stessi venditori al dettaglio di marijuana vendono anche crack, cocaina, eroina, metamfetamina e fenciclidina” (cit., p.14).