Torna all'indice

Scienza e politica non vanno d'accordo

In anni piu' recenti, dopo la breve esistenza del primo gruppo organizzato antiproibizionista, LeMar (Legalize Marijuana), nel 1969 il Dr. Michael Aldrich fonda a San Francisco AMORPHIA (The Cannabis Coop) e subito dopo la Fitz Ludlow Memorial Library, prima ed unica biblioteca dedicata esclusivamente a testi e pubblicazioni sulla cannabis Le migliaia di pubblicazioni e cimeli raccolti finora, ben custoditi a San Francisco, sono oggetto di trattative d'acquisto; le condizioni poste da Aldrich sono pero' che il patrimonio rimanga indiviso e possa essere disponibile al pubblico per consultazione.

Nel 1970 viene fondata a Washington la NORML (National Organization for the Reform of Marijuana Law), che presto diverra' la maggiore organizzazione pro - legalizzazione operante negli Usa, con uffici autonomi in molte citta', tuttora molto attivi.

I rapporti delle Commissioni Governative di Canada (1970) e Olanda (1972) evidenziano gli aspetti negativi della criminalizzazione dei consumatori e suggeriscono varie forme di depenalizzazione.

Negli Stati Uniti, la Commissione Shafer pubblica nel 1972 il suo rapporto: sono almeno 24 milioni gli americani ad aver sperimentato la sostanza, con 8,3 milioni di consumatori abituali e un uso diffuso anche tra gli ultra cinquantenni. Nonostante fosse stata insediata dal Presidente Nixon con scopi del tutto opposti, il documento finale proposto dalla commissione e' costretto ad ammettere che "...l'uso sperimentale o saltuario di questa droga determina rischi minimi per la salute pubblica" e ne raccomanda quindi la decriminalizzazione per uso personale.

L'anno seguente l'Oregon e' il primo Stato a recepire tale messaggio, approvando una legge ad hoc, seguito due anni dopo da Alaska e Indiana (tali procedure, tuttavia, non hanno grossi effetti pratici, in quanto le leggi federali non ne vengono minimamente intaccate).

Torna l'interesse per gli usi medici, ora che la cannabis si e' dimostrata efficace anche per malati di cancro e AIDS, eliminando gli effetti secondari di chemioterapia e AZT, (nausea, vomito, inappetenza, depressione, dolori vari).

Nel 1971 Lester Grinspoon, professore di psichiatria ad Harvard, pubblica Marihuana Reconsidered, un'opera essenziale che informa correttamente sugli effetti psicologici, fisiologici e sociali dell'uso, sottolineneando le dannose implicazioni del regime proibizionista.

Due anni dopo appare Marijuana: Medical Papers 1839 - 1972: Tod Mikuriya, psichiatra a Berkeley, ripropone le ricerche di O'Shaughnessy, collegandole a esperienze professionali di numerosi medici, rapporti ufficiali dimenticati e studi farmacologici recenti.

In Italia, nel 1973 Stampa Alternativa e il Partito Radicale organizzano il congresso internazionale Liberta' e Droga, con la partecipazione di Adriano Traversi, vicepresidente UNESCO, Daniel Bovet, Premio Nobel per la Medicina e Giancarlo Arnao, medico e ricercatore, che curera' di li' a poco la pubblicazione di Droghe e Marijuana, prima opera italiana che fornisce le informazioni necessarie all'avvio di un civile e aperto dibattito. Dopo alcune clamorose azioni di disobbedienza civile messe in atto da Marco Pannella e altri esponenti del Partito Radicale, nel dicembre del '75 il Parlamento italiano approva la prima regolamentazione specifica in materia di stupefacenti, la legge n.685 - con l'ambiguo compromesso della "modica quantita'".

L'Olanda invece inizia ad applicare pragmaticamente le conclusioni della Commissione Governativa del '72, e ad Amsterdam e' possibile acquistare e consumare legalmente piccoli quantitativi di cannabis e/o hashish per uso personale.

Ma negli States le "droghe" restano questione etica e morale, ancor prima che politica: zero tolerance e' il modo piu' semplice per ottenere poltrone prestigiose.

Anche il Messico si adegua e inizia a spargere vaste coltivazioni di cannabis con un micidiale pesticida, il paraquat.

Sul fronte dei sequestri, nell'anno fiscale1976 alla dogana USA vengono bloccati 2.392 kg. di cannabis, 1.114 grammi di olio d'hashish e 1.925 kg. di hashish.

Nel novembre dello stesso anno Robert Randall, sofferente di glaucoma e condannato a sicura cecita', ottiene dal Governo Federale l'unica cura possibile: sigarette di marijuana. Inizia cosi' quel programma - pilota per lo studio dell'uso terapeutico di cannabis che garantira' questa medicina ad altre 12 persone (ridottesi ora a nove) affette da cancro, glaucoma e AIDS negli Usa.

Sara' soprattutto l'Alliance for Cannabis Therapeutics (ACT), fondata dallo stesso Randall qualche anno dopo a Washington, a diffondere informazioni ed organizzare iniziative sull'uso medico della pianta.

Il 2 agosto 1977 il Presidente Carter in un discorso al Congresso afferma che "...le pene per possesso di sostanze illegali non dovrebbero produrre maggior danno agli individui di quanto possa produrne l'uso della sostanza stessa. Per questo io sostengo la proposta di eliminare le leggi punitive per possesso personale di marijuana per quantita' inferiori ad un'oncia (453 grammi)" (in J. Herer, The Emperor Wears No Clothes). Tuttavia il segnale resta lettera morta, sia per l'intransingenza del Congresso di fronte al 'crimine' che per un successivo coinvolgimento di un collaboratore presidenziale in un affare di cocaina.

L'anno seguente, il business illegale della cannabis rende talmente bene da raggiungere il terzo posto nella classifica dei guadagni americani, superato solo da General Motors e Exxon, precedendo Mobil Oil, Texaco e IBM.

Nel 1979 il consiglio comunale di Berkeley, California, approva una risoluzione che dichiara la prosecuzione di reati connessi alla cannabis "ultima priorita' della polizia."

Un velato clima di tolleranza sembra diffondersi, ma ci pensera' l'era Reagan - Bush a bloccare tutto.


BREVE STORIA DELLA CANNABIS
Autore: Bernardo Parrella

Pagina precedente Pagina successiva