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“Invio questa mail per aggiornare sull’esito in consiglio comunale della mozione sulle droghe che proponeva l’istituzione a Torino di stanze del consumo iniettivo. In questa iniziativa, come sapete, la sinistra si è molto impegnata nell’arco di quasi un anno in collaborazione con i molteplici soggetti che sul territorio si occupano di dipendenze e di bassa soglia, ma è stata osteggiata in primo luogo dalla componente cattolico-conservatrice del Partito Democratico (Marco Calgaro, Domenica Genisio, Stefano Lo Russo, Gavino Olmeo, Stefano Gallo). Tale opposizione si è concretizzata nell’abbandono della sala consiliare per numerose volte consecutive, in modo da far cadere il numero legale e impedire la discussione e il voto.

Ieri la mozione-droghe, originariamente firmata da 20 consiglieri, è stata respinta con 20 voti contrari, 13 favorevoli e 3 astenuti.

Si è arrivati a questo risultato dopo che il Pd, per mantenere un’unità interna, ha presentato una propria mozione, molto breve, nella quale si limita a sollecitare il Ministero della Sanità ad accertare le condizioni di fattibilità della somministrazione controllata di eroina, che è cosa assai diversa dalla stanza del consumo e la cui efficacia del tutto residuale (possono accedervi solo coloro che non hanno ottenuti risultati con altre terapie e presuppone il riconoscimento legislativo dell’eroina come farmaco).

I consiglieri del Pd favorevoli alla creazione di narcosale, e firmatari della originaria mozione-droghe, sono stati convinti a togliere la propria firma o ad astenersi, in modo da bocciare la creazione delle narcosale.

Nomi e numeri sono interessanti.

La mozione-droghe, redatta dopo numerose riunioni in IV Commissione iniziate nel marzo 2007, era stata firmata dai seguenti 20 consiglieri:

Marco GRIMALDI (Sd), Maria Teresa SILVESTRINI (Prc), Luca CASSIANI (Pd), Francesco SALINAS (Sd), Antonio FERRANTE (Prc), Lucia CENTILLO (Pd), Domenico GALLO (Comunisti Italiani), Giuseppe CASTRONOVO (Prc), Massimo MAURO (Pd), Enzo LAVOLTA (Pd), Monica CERUTTI (Sd), Luca CASSANO (Prc), Giuliana TEDESCO (Pd), Enzo CUGUSI (Sd), Carlo ZANOLINI (Verdi), Gianluigi BONINO (Ps), Piera LEVI MONTALCINI (Pd), Giulio Cesare RATTAZZI (Pd), Andrea BUQUICCHIO (Italia dei Valori), Giuseppe SBRIGLIO (Pd)

Il consigliere Sbriglio aveva già tolto la propria firma alcune settimane fa e a lui si è poi aggiunto il consigliere Mauro.

Ieri sono usciti dall’aula e non hanno perciò partecipato alla votazione il consigliere Cassiani (aveva un impegno) e la consigliera Levi Montalcini. Quest’ultima aveva avuto assicurazione di poter votare a favore, ma poi le è stato chiesto di astenersi. Per cui è andata a casa e ha tolto la propria firma dalla mozione del Pd.

L’esito della votazione è stato pertanto il seguente.

3 Astenuti: Lavolta, Rattazzi, Sbriglio.

13 Favorevoli: Bonino, Cassano, Castronovo, Centillo, Cerutti, Cugusi, Ferrante, Domenico Gallo, Grimaldi, Salinas, Silvestrini, Tedesco, Zanolini.

20 Contrari: Chiamparino (Pd), Angeleri (Udc), Calgaro (Pd), Cantore (Forza Italia), Cuntrò (Pd), Ferraris (Moderati), Stefano Gallo (Pd), Gandolfo (Pd), Genisio (Pd), Gentile (Pd), Ghiglia (AN), Giorgis (Pd), Lo Russo (Pd), Lospinuso (Moderati), Mauro (Pd), Moretti (Moderati), Olmeo (Pd), Ravello (AN), Scanderebech (Udc), Ventriglia (Gruppo della Libertà).

Come si può vedere sei consiglieri del Partito Democratico e uno dell’Italia dei Valori non hanno votato a favore della mozione pur avendola firmata al momento della presentazione. Se gli orientamenti iniziali fossero stati mantenuti la mozione sarebbe passata.

La discussione in aula si è tenuta in tarda serata, dopo l’interpellanza sugli incidenti di lavoro e le comunicazioni del sindaco sui rifiuti campani.

Personalmente mi sono limitata a ricordare che le stanze del consumo, adottate a partire dal 1986 in numerose grandi città occidentali e la cui validatà è comprovata da evidenze scintifiche, rappresentano una evoluzione dei servizi di bassa soglia, creati in Piemonte nel 1995, poi diversificati e articolati attraverso una sperimentazione condotta da operatori sociosanitari di elevatissima competenza e professionalità (es. Drop in e Cango). La creazione di stanze del consumo a Torino è uno strumento fortemente richiesto da questi operatori, e il compito della politica deve essere proprio, a mio modo di vedere, quello di ascoltare e assecondare i percorsi di coloro che si impegnano sul territorio e nei servizi. Inoltre le stanze del consumo sono strumenti di salute e inclusione a favore dell’area più marginale e socialmente deprivata dei tossicodipendenti, quelli che non hanno una casa dove poter consumare, e che pertanto dovrebbero essere protetti da politiche pubbliche.

Ma ieri sera la politica ha assunto come priorità i propri equilibri interni piuttosto che le istanze significative che emergono dalla realtà sociale.

Ringraziando tutti coloro che hanno lavorato con noi in questo percorso, sicuramente interessante e forse non inutile, saluto caramente”