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Questa mattina i promotori della petizione per l’istituzione di una narcosala a Torino (Domenico Massano/Associazione Radicale Adelaide Aglietta – Alessandro Orsi/Malega 9 – Franco Cantù/Forum Droghe) sono stati auditi dalla IV Commissione (Sanità e Servizi sociali), ai sensi dello Statuto Comunale.

Ha introdotto l’audizione la Presidente della IV Commissione, Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista).

Ha poi preso la parola Franco Cantù: “Sono un operatore di strada dei servizi per le tossicodipendenze dell’ASL 4 di Torino; faccio parte del Coordinamento degli operatori dei Servizi a bassa soglia del Piemonte (Cobs). Mentre parlo, potete vedere proiettate foto relative a scene di consumo di droghe in vari luoghi della città di Torino. Volevo, innanzitutto, richiamare la vostra attenzione sulla “politica dei quattro pilastri” adottata dall’Unione Europea in tema di tossicodipendenze: prevenzione; lotta al narcotraffico; cura e trattamento; riduzione del danno (RD). La somministrazione controllata di eroina rientra nel pilastro “cura e trattamento”; la narcosala rientra nel pilastro “riduzione del danno”. A Torino, i primi servizi di RD risalgono al 1995.
I dati dell’Osservatorio Epidemiologico della Regione Piemonte ci dicono che fra il 2004 e il 2007 il numero dei consumatori di sostanze stupefacenti è rimasto costante ma è aumentato considerevolmente il numero delle singole iniezioni poiché è aumentato in maniera esponenziale il numero dei consumatori di cocaina per via iniettiva (l’uso compulsivo di questa sostanza può portare il consumatore a “farsi” 20 iniezioni al giorno).
Le infezioni da HIV sono in diminuzione; sono in aumento le malattie trasmesse tramite rapporti sessuali.”.

Alessandro Orsi ha proiettato uno spezzone del documentario sulle narcosale “La stanza dei figli”, prodotto da Malega 9, per illustrare visivamente i quattro obiettivi che una “stanza del consumo” di prefigge: vita (scongiurare overdose); salute (scongiurare sieroconversioni e infezioni); smaltimento siringhe (evitando la loro dispersione nell’ambiente); aggancio (per togliere il consumatore dalla clandestinità ed avviarlo al recupero).
“Al partito trasversale dei detrattori – ha proseguito Orsi – voglio ricordare due cose: quanto è avvenuto in Spagna, dove tutte le forze politiche hanno convenuto sull’utilità della narcosala; la distinzione fra la narcosala (servizio a bassa soglia, rivolto a tutti i consumatori) e la somministrazione controllata di eroina (servizio ad alta soglia, rivolto a una parte selezionata dei consumatori).
Orsi ha concluso citando il recente servizio di “Studio Aperto”, a cura di Angelo Macchiavello, sulla narcosala di Ginevra: gli abitanti del quartiere, prima contrari, ora sono i primi sostenitori della narcosala.

Domenico Massano ha ricordato che l’iniziativa della petizione è nata dall’incontro di tre associazioni molto diverse fra loro. Ha ricordato poi le 1.000 firme raccolte, fra le quali quelle di Leopoldo Grosso (consulente del Ministero Solidarietà Sociale), Gianni Vattimo, Bianca Guidetti Serra, Don Andrea Gallo, la LILA (Lega Italiana Lotta Aids), il CNCA del Piemonte, il Cobs.
Massano ha poi precisato che l’art. 79 del DPR 309/90 persegue il favoreggiamento dello spaccio; la narcosala è un servizio sociosanitario di riduzione del danno, che intende garantire il diritto costituzionale alla salute; cosa c’entra con l’art. 79?
Anche il richiamo al rispetto delle convenzioni internazionali sulle droghe è ultroneo; nessuno degli Stati che hanno introdotto le narcosale ha infranto tali convenzioni.
Durante i lavori della Conferenza Latina sulla Riduzione del Danno, lo scorso dicembre, a Milano, ben 350 operatori di vari Paesi si sono espressi a favore dell’iniziativa per una narcosala a Torino. Nella stessa occasione, Francesco Maisto (procuratore generale di Milano) ha testualmente affermato: “Sono stupefatto di ascoltare divieti pregiuziali alle narcosale”.
Il servizio della narcosala si inserisce anche senza problemi nel quadro sanitario previsto dal recente Piano Sanitario Regionale del Piemonte.
La narcosala non è la soluzione ma è la parte della risposta ai bisogni dei cittadini tossicodipendenti più emarginati, a persone concrete che non possono essere sepolte sotto un campo da golf (quello che, pare, sarà impiantato a Parco Stura).
Massano ha così concluso il suo intervento:
“chiediamo che Torino si attivi, entro sei mesi dalla discussione in commissione consigliare della presente petizione, per la sperimentazione di almeno una sala del consumo ed in questa prospettiva proponiamo di:
•    istituire una commissione tecnica per la stesura del protocollo di sperimentazione, sotto l’egida dell’Assessorato regionale alla sanità, in collaborazione con il Comune;
•    attivare contestualmente una commissione di informazione e comunicazione con la cittadinanza, sotto l’egida del sindaco di Torino;
•    organizzare per i Consiglieri, gli Assessori ed il Sindaco un viaggio di studio presso la narcosala di Ginevra e visite presso i servizi di riduzione del danno attivi a Torino, per conoscere e valutare  in prima persona sia una sala del consumo sia la situazione reale con cui consumatori ed operatori si confrontano quotidianamente a Torino.”.

Sono poi intervenuti alcuni consiglieri comunali:

Marco Grimaldi (Sinistra Democratica): “Ringrazio i promotori della petizione. Io e gli altri consiglieri firmatari della mozione da me presentata abbiamo cercato di recepire le loro proposte. Dobbiamo occuparci dei cittadini sommersi che, in mancanza di serie politiche di RD, muoiono o, comunque, continuano a non essere intercettati dai servizi sanitari.
Non ci sono argomenti barattabili e non si può far confusione fra narcosale e somministrazione controllata di eroina.
Terry Silvestrini (Rif. Comunista): “Ricordo che in Piemonte le politiche di riduzione del danno sono andate avanti, per un decennio,  con governi regionali di centro-destra e con due Assessori alla Sanità espressi da Alleanza Nazionale. Tali politiche devono ora fare un salto di qualità. L’elemento che urta le sensibilità di molti è che le narcosale includono il consumo di droghe, che finora avviene “fuori”, lontano, altrove. Ma senza questa inclusione, non c’è aggancio, non c’è possibilità di recupero.”.
Domenica Genisio (Partito Democratico): “Ho preso atto delle dichiarazioni dei promotori; mi riserbo di approfondire”.
Gian Luigi Bonino (Socialisti): “Ringrazio anch’io i promotori della petizione perché hanno arricchito il dibattito. Purtroppo, la narcosala è un tabù, soprattutto per il Partito Democratico, che deve ancora risolvere molti problemi al suo interno. Serve una politica non repressiva, che agganci i consumatori. Far mancare il numero legale in consiglio comunale è stata un’offesa all’istituzione.
Mi auguro che lunedì, finalmente, si voti; comunque, noi andremo avanti”.
Stefano Gallo (vice-presidente Commissione, Partito Democratico) chiede se esistono dati sulla percentuale di utenti delle narcosale che sono avviati ai servizi.
Domenico Massano ha risposto citando i seguenti dati:
A Sydney, il 15% dei clienti (577 persone) in 18 mesi è stato inviato a diversi servizi, in totale 1.385 invii. Tra questi il 43% riguarda servizi per il trattamento terapeutico, buprenorfina (13%), disintossicazione (10%), metadone protratto (9%). Il 23% degli invii riguarda visite mediche  e il  16% assistenza sociale. Uno studio tedesco del 2003 informava il 54% degli utenti era stato inviato a un servizio per le dipendenze. A Ginevra, in sei mesi, su 736 utenti vi sono stati 276 invii, oltre a 56 altri invii a medici specializzati. Alla DAVE di Madrid, il 9% degli utenti è stato inviato o accompagnato ad altri servizi.

Per gran parte dell’audizione sono stati presenti, senza intervenire, Marco Borgione (Assessore alla Famiglia, Salute e Politiche Sociali – Partito Democratico) e i consiglieri comunali:  Cristiano Bussola (Forza Italia); Antonello Angeleri (UDC); Mario Carossa (Lega Nord); Giuseppe Lonero (La Destra); Giuseppe Sbriglio e Giuliana Tedesco (Partito Democratico).

Torino, 10 gennaio 2008

Per approfondimenti:
http://www.associazioneaglietta.it/narcosala.html
http://lastanzadeifigli.it
http://www.fuoriluogo.it/home/archivio/biblioteca/dossier/stanze_del_consumo_fl_1207.pdf