Tempo di lettura: 2 minuti

Il 13 marzo 2025, durante la 68ª sessione della Commissione delle Nazioni Unite sugli Stupefacenti (CND), Gloria Lai a nome dell’International Drug Policy Consortium (IDPC) – a cui aderisce anche Forum Droghe – ha presentato una incisiva dichiarazione che evidenzia le gravi lacune del sistema globale di controllo delle droghe e la necessità di riforme immediate.

Un sistema in crisi

Nonostante gli ingenti investimenti nel controllo delle droghe, la produzione globale di sostanze stupefacenti ha raggiunto livelli storicamente elevati. Il proibizionismo ha favorito la diffusione di nuove e potenti droghe sintetiche, rendendo inefficace la corsa alla schedatura di sostanze e precursori. Questa situazione ha portato a conseguenze catastrofiche per i diritti umani: centinaia di persone sono condannate a morte ogni anno per reati legati alla droga, subiscono esecuzioni extragiudiziali, violenze e sfollamenti dovuti alla militarizzazione del controllo delle droghe. Le piante utilizzate da popolazioni indigene, come la foglia di coca, rimangono proibite. Le persone che usano droghe sono criminalizzate e stigmatizzate, mentre servizi essenziali di riduzione del danno e trattamento sono cronicamente sottofinanziati, aumentando i rischi e i decessi per overdose. Inoltre, il 75% della popolazione mondiale non ha accesso a medicinali controllati per le cure palliative e il sollievo dal dolore.

Isolamento di Vienna

Vienna, sede della CND, continua a operare in isolamento dal resto del sistema delle Nazioni Unite. Il mancato riconoscimento degli impatti negativi delle politiche sulle droghe sui diritti umani è preoccupante. L’UNODC non ha ancora richiesto inequivocabilmente la decriminalizzazione delle persone che usano droghe, nonostante ciò sia sancito nella Posizione Comune del Sistema delle Nazioni Unite sulle Droghe. La riduzione del danno non riceve il supporto politico o finanziario adeguato, nonostante la risoluzione storica adottata dalla CND lo scorso anno.

Chiamata all’azione

Per affrontare questa crisi, l’IDPC propone:

  • Revisione comprensiva del regime globale di controllo delle droghe: coinvolgendo la società civile, le comunità colpite e le entità delle Nazioni Unite con mandati su salute, diritti umani e sviluppo. Nella scorsa sessione della CND, 62 Stati membri hanno riconosciuto la necessità di ripensare il sistema globale di controllo delle droghe e di effettuare una revisione collettiva. La risoluzione proposta dalla Colombia quest’anno rappresenta un’opportunità unica per avanzare in questa direzione.

  • Rafforzamento del ruolo del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite: le politiche e le linee guida emergenti da Ginevra devono costituire la base di un nuovo approccio alle politiche sulle droghe, realmente incentrato sulla salute e sul benessere dell’umanità. Il mandato dell’Ufficio dell’Alto Commissario deve essere potenziato per garantire un coinvolgimento più sistematico in questo importante tema.

  • Protezione e finanziamento delle risposte di riduzione del danno e dei servizi guidati dalla comunità: gli Stati membri devono intervenire proteggendo e finanziando le risposte di riduzione del danno che salvano vite umane e i servizi guidati dalla comunità che hanno dimostrato di salvare vite.

La dichiarazione dell’IDPC rappresenta un appello urgente per una trasformazione radicale delle politiche globali sulle droghe, sottolineando l’importanza di un approccio basato sui diritti umani, la salute pubblica e la giustizia sociale.