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Una migrazione lenta, come i passi stentati che trascinano i tossicodipendenti. Dal parco Stura, dove avevano trovato una narcosala all´aperto, oltre che una sorta di rifugio per molti di loro, gli uomini-ombra hanno iniziato a spostarsi nelle altre aree della città. Due settimane fa il massiccio arrivo dell´esercito a pattugliare, a supporto di polizia e carabinieri, l´area di sassi e arbusti che da corso Giulio Cesare si allarga lungo il torrente Stura. Da allora la zona di fronte al Novotel e al Palazzo della moda si è improvvisamente spopolata. Ancora una manciata di arresti nei primi giorni e poi un resoconto sempre più stringato. Una ventina le persone identificate al giorno, uno o nessuno straniero senza documenti accompagnato per accertamenti.

La terra dei «tossici» adesso è diventata terra di nessuno. La droga non è sparita, ha solo cambiato zona. Ora le zone interessate maggiormente dalle nuove presenze sono quelle della zona nord, più vicine alle vecchie abitudini.

I primi in assoluto ad essersi accorti che parco Stura era stato ripulito sono stati i residenti di quei quartieri di Torino che già prima delle Olimpiadi erano in mano alla droga. Porta Palazzo, anzitutto. «Ce ne siamo accorti fin dal primo giorno – ha affermato Luca Deri, consigliere della quarta circoscrizione – L´esercito è arrivato e la sera c´era già gente che si bucava sotto il ponte Mosca e gli spacciatori che vendevano alla fermata del 4». E la polizia del commissariato Dora Vanchiglia ha immediatamente istituito dei controlli straordinari.

Il mercato della droga di parco Stura, poi, è andato a intensificare i traffici che da tempo passano in via Stradella. Al fondo, verso la stazione di Madonna di Campagna si spaccia, mentre nei parcheggi, riparati dietro alle uscite di sicurezza della linea Torino-Ceres, si ricavano delle stanze del buco, come testimoniano le siringhe che ogni giorno i netturbini si trovano a raccogliere.

Droga, poi, se ne trova sempre dalle parti di corso Principe Oddone, così come ai Murazzi e in piazza Vittorio. Poi c´è il parco Sempione, che non è distante nemmeno dall´ospedale Giovanni Bosco. Lì i residenti hanno iniziato a vedere tossicodipendenti aggirarsi e dietro di loro qualche spacciatore, accolto come il salvatore. «Nell´area di via Terni le retate hanno fatto una certa pulizia – ha affermato Paola Bragantini, presidente della Quinta circoscrizione – ma i tossicodipendenti si sono spostati nelle vie limitrofe. E soprattutto da un paio di settimane abbiamo trovato siringhe in posti dove prima non si erano mai viste. E ci preoccupa soprattutto la situazione di via Forlì e via Azuni, perché lì si trova un asilo nido, che per fortuna in questi giorni è chiuso».

È possibile che con il passare del tempo il flusso migratorio dei tossicodipendenti, a forza di espandersi, finirà per toccare anche la zona centrale e meridionale della città. Per il momento, però, la maggior parte dei drogati è nomade. In giro si vedono gruppi di disperati che vanno avanti e indietro, frenetici, sul marciapiede, parlando al cellulare con lo spacciatore: «Dove sei? Quanto ci metti ad arrivare?».

Appuntamenti volanti che radunano magari una decina di persone e durano il tempo di una consegna. I più si bucano subito e lanciano a terra la siringa. Poi non si vedono più. «Erano sotto casa mia l´altro giorno – dice un residente di via San Donato – Non li avevo mai visti prima e non li ho più rivisti. Non è stata una bella scena, ma se accade sporadicamente si può sopportare. L´importante è che non diventino una presenza fissa». Il pusher, soprattutto nelle vie del centro, talora arriva in bicicletta e fischietta facendo due o tre volte il giro dell´isolato, per raccogliere i clienti che lo stanno cercando. Poi distribuisce, una bustina per un pugno di banconote, e se ne va.

In verità non c´è – ancora – un´area che abbia sostituito quello che parco Stura era diventato quando si doveva ripulire il centro cittadino per le Olimpiadi. Per vedere dove si dirigeranno le migrazioni di eroinomani bisognerà aspettare settembre, quando la città si sarà nuovamente ripopolata dopo i mesi estivi e anche chi fa abitualmente uso di stupefacenti sarà tornato a Torino.

Qualche siringa in più si trova anche nel parcheggio sterrato di corso Lecce, davanti alla centrale di trasformazione dell´Enel. E lì c´è la Pellerina: una grande area verde non cintata, vicina all´autostrada, circondata da vie di scorrimento, con mille accessi e mille nascondigli e abbastanza lontana dai centri abitati… Come era parco Stura prima di diventare parco Stura.