La risposta del mondo della canapa industriale all’art. 18 del cosiddetto “Decreto Sicurezza” del governo Meloni non si è fatta attendere. Le principali associazioni del settore – tra cui Canapa Sativa Italia, Sardinia Cannabis, Resilienza Italia Onlus, Imprenditori Canapa Italia e Federcanapa – hanno annunciato in un comunicato congiunto una serie di azioni coordinate per contrastare un provvedimento giudicato non solo illogico, ma anche potenzialmente incostituzionale e in violazione del diritto europeo.
L’articolo 18 del Decreto, infatti, introduce nuove restrizioni alla vendita e detenzione di infiorescenze di canapa industriale, alimentando un clima di incertezza e criminalizzazione per un comparto che, fino ad oggi, ha rappresentato un esempio virtuoso di sviluppo economico sostenibile, valorizzazione agricola e innovazione produttiva.
Ricorsi e contenziosi: la strategia legale
Il primo fronte di battaglia è quello giudiziario. Le associazioni stanno predisponendo impugnazioni dei futuri provvedimenti attuativi, con l’obiettivo di sollevare questioni di legittimità costituzionale e conformità al diritto UE. Le Regioni saranno sensibilizzate a proporre ricorsi alla Corte Costituzionale per violazione delle competenze concorrenti in materia agricola e commerciale.
Parallelamente, è previsto il coinvolgimento della Commissione Europea, che potrebbe essere chiamata a intervenire d’urgenza in seguito a lettere di reclamo da parte di aziende europee ed extraeuropee danneggiate dalle nuove norme. In tal senso, le associazioni si impegneranno a diffondere alle imprese interessate tutte le indicazioni necessarie per l’invio delle segnalazioni.
Sul piano civile, si stanno inoltre preparando azioni collettive ex art. 700 c.p.c. per ottenere sospensive urgenti e accertare la violazione del legittimo affidamento e della libertà d’impresa, con eventuali richieste di risarcimento allo Stato per i danni subiti.
La difesa penale e l’autotutela degli operatori
Sul versante penale, le associazioni si dichiarano pronte a supportare ogni operatore coinvolto in procedimenti giudiziari. La strategia prevede la sollevazione di eccezioni di illegittimità costituzionale e pregiudizialità europea, con l’ausilio di un coordinamento legale centralizzato. Si consiglia inoltre agli operatori di sottoscrivere una polizza di tutela legale, così da garantire la copertura delle spese in caso di contenzioso e rafforzare i fondi comuni a disposizione per nuove azioni.
Un vademecum, redatto dallo Studio legale Miglio-Simonetti, chiarisce che – anche alla luce delle Sezioni Unite del 2019 – la detenzione e la vendita di infiorescenze di canapa industriale non costituiscono reato in assenza di efficacia drogante. Il rischio di sequestro non rappresenta quindi una novità, ma resta subordinato all’accertamento di livelli di THC tali da generare effetti psicotropi. Si ribadisce che la scelta di proseguire l’attività, eventualmente con cautele quali lo stoccaggio separato e l’etichettatura difensiva, rimane una valutazione imprenditoriale.
Una chiamata alla mobilitazione
A fianco delle azioni legali, le associazioni puntano su una vasta mobilitazione della filiera. Gli operatori sono invitati a unirsi alle sigle promotrici, partecipare alle iniziative, comunicare tempestivamente ogni provvedimento subito e sostenere il fondo solidale con donazioni e contributi. L’obiettivo è quello di aumentare la forza dei ricorsi, creare precedenti giuridici favorevoli e rendere sostenibile la difesa anche per le realtà più piccole.
“Insieme siamo più forti”, scrivono le associazioni, ribadendo che la partecipazione collettiva è essenziale per evitare che un intero settore venga spazzato via da norme illogiche e punitive. In questi anni, la canapa industriale ha dimostrato di essere una risorsa economica ed ecologica, e la sua criminalizzazione arbitraria rappresenta una grave regressione rispetto agli standard europei e internazionali.
Domenica l’assemblea di CSI a Indica Sativa Trade
Il prossimo appuntamento importante per il settore sarà domenica 14 aprile a Bologna, all’interno di Indica Sativa Trade prevista per questo week end, dove si terrà l’assemblea annuale di Canapa Sativa Italia. Sarà l’occasione per fare il punto sulle azioni in corso, condividere strategie legali e rafforzare il coordinamento fra aziende, associazioni e professionisti. Forum Droghe e Fuoriluogo continueranno a dare voce a una battaglia che riguarda non solo la canapa, ma il diritto stesso all’impresa e alla libertà.