Si è svolta ieri presso la sala Stampa della Camera dei Deputati, la conferenza stampa dal titolo VUOTI A PRENDERE “L’affidamento in prova in comunità per i detenuti tossicodipendenti, una pratica in calo mentre il sovraffollamento carcerario aumenta”, promossa dal Coordinamento Nazionale delle Comunità Accoglienti (CNCA) sul tema degli affidamenti in misura alternativa alla detenzione per detenuti con dipendenza patologica, da cui è emerso che nelle comunità terapeutiche residenziali che afferiscono alla rete Cnca risulta che ci sono 400 persone con problemi di dipendenza patologica in misura alternativa alla detenzione, ma quasi altrettanti posti sono disponibili nelle comunità della rete sparse per l’Italia, e da subito potrebbero accedere alla misura, e quindi uscire dal carcere, 220 detenuti in 12 diverse regioni.
Nell’annuale relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 elaborata dal Dipartimento per le politiche antidroga e presentata il 25 giugno scorso dal Governo si evidenzia come al 31 dicembre 2023 erano presenti negli Istituti di Pena 17.405 detenuti tossicodipendenti, pari al 29% della popolazione carceraria totale (60.166). A fronte di questa situazione ed anche considerando le misure previste per l’accesso alle pene alternative alla detenzione per le persone con problemi di dipendenza patologica (art 94 – 309/90 L’affidamento in prova in casi particolari può essere concesso solo quando deve essere espiata una pena detentiva, anche residua e congiunta a pena pecuniaria, non superiore a sei anni ….) solo il 7% degli assistiti detenuti (26268 persone) con problematiche legate all’uso di sostanze viene inserito in comunità terapeutiche come misura alternativa al carcere. Nel corso dell’anno 2023, le persone alcol/tossicodipendenti in carico agli UEPE per misure alternative sono state 6.270, di queste la maggior parte proveniva dallo stato di detenzione (47%), il 20% erano persone in misura provvisoria dalla detenzione e solo il 23% si trovavano in stato di libertà.
È intervenuta la Presidente del Cnca Caterina Pozzi, sottolineando che le Comunità terapeutiche accreditate del Cnca offrono servizi riconosciuti ed approvati dalle normative regionali, e possono offrire da subito soluzioni di accoglienza alleggerendo il carico negli Istituti penali. Inoltre le realtà del Cnca, come altri, lavorano nei diversi territori da decenni in stretta collaborazione con i servizi pubblici locali per le dipendenze, i servizi sociali dei comuni e gli enti di formazione per garantire percorsi territoriali di reinserimento sociale e lavorativo alle persone con problemi di dipendenza anche provenienti dalla detenzione. Malgrado questa ampia rete di collaborazione fra pubblico e privato, sono pochissime le persone che accedono alle misure alternative con affidamento ai servizi territoriali pur previsti dalla Legge, ovvero facendo ritorno alla propria abitazione o accedendo a strutture di accoglienza domiciliare, con un progetto socio sanitario curato dagli enti territoriali. Posizione ribadita anche dai rappresentanti dei servizi pubblici per le dipendenze, Federserd.
Sonia Caronni sempre del Cnca ha richiamato l’urgenza di interventi per alleggerire il numero di persone detenute, garantendo la piena applicazione delle norme vigenti per le pene alternative sia per le persone con dipendenza che per i detenuti che non possono fare ritorno ad un domicilio, garantendo soluzioni di housing diffuso sulla scorta dell’esperienza fatta dalle organizzazioni del Cnca durante l’emergenza pandemica Covid-19. Infine Riccardo de Facci ha riportato l’attenzione sulla necessità di una maggiore collaborazione con la Magistratura di Sorveglianza per garantire l’avvio dei percorsi alternativi alla detenzione, di un potenziamento dei servizi pubblici e di alcune soluzioni innovative del privato sociale dentro gli Istituti di pena finalizzate a garantire una migliore assistenza dedicata alle persone con fragilità di salute e la progettazione di percorsi alternativi alla detenzione.
Sono intervenuti anche l’On. Debora Serracchiani e l’On. Riccardo Magi, Stefano Anastasia – Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, Franco Corleone – La società della Ragione, Denise Amerini – Cgil e Leonardo Fiorentini – Forum Droghe.