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Filippo Giunta è stato assolto dall’accusa di agevolazione dell’uso di marijuana dal Tribunale di Udine. Il processo era iniziato a Tolmezzo cinque anni fa e l’imputazione si riferiva alla gestione del festival di musica reggae che si svolgeva nel parco Rivellino del Comune di Osoppo. Un’accusa stravagante e fondata su elementi debolissimi. Il festival richiamava decine di migliaia di persone ogni giorno, giovani di tutta Europa, ma anche famiglie friulane, perché il clima era accogliente, senza violenza e caratterizzato da fraternità. Imputare dunque all’organizzazione di avere un servizio legale e un servizio d’ordine per dissuadere dall’uso di droghe pesanti e da questo fatto dedurre la promozione dell’uso di canapa era una vera aberrazione giuridica. Il processo era nato nella temperie della polemica contro la legge Fini-Giovanardi che equiparava tutte le droghe e quindi le sanzioni con una impostazione repressiva, proibizionista ed ideologica. La pena prevista per il reato ipotizzato arrivava a dieci anni di reclusione. La Corte Costituzionale ha cancellato per incostituzionalità la Fini-Giovanardi nei suoi aspetti più pesanti che hanno determinato la persecuzione di migliaia di giovani e il sovraffollamento delle carceri e ha fatto rivivere la differenza tra droghe leggere e pesanti prevista dalla legge Iervolino-Vassalli. Così la pena per l’agevolazione all’uso di marijuana è ora da un anno a quattro anni. Il giudice poteva scegliere una soluzione pilatesca. Ha invece deciso coraggiosamente per una piena assoluzione, in ciò facilitato dalla richiesta di assoluzione da parte del Pubblico ministero. Questa conclusione spinge per un cambio della politica delle droghe. Una nuova legge è necessaria per la piena depenalizzazione del consumo personale, per una politica di riduzione del danno e per la legalizzazione della canapa. Ieri, 13 maggio, ricorreva la vittoria del referendum sulla legge del divorzio, la legge di Loris Fortuna, il deputato socialista di Udine. Una vittoria laica ieri; una vittoria di civiltà oggi. Il Friuli di Pier Paolo Pasolini e di Davide Maria Turoldo può gioire. Il fatto non sussiste, rappresenta un’assoluzione piena. La decisione è clamorosa, resta il fatto che Rototom non c’è più in Italia, ma da cinque anni è in Spagna. A Udine la Società della ragione aveva promosso un convegno per la l’incostituzionalità della Fini-Giovanardi, ora per festeggiare questa vittoria del diritto organizzerà un convegno internazionale per una svolta nella politica delle droghe.