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Il 13 maggio, il presidente del Comitato per gli Affari Esteri della Camera dei rappresentanti, Howard Berman, ha presentato un disegno di legge per realizzare Iniciativa Merida (una sorta di Plan Colombia ndr) contro la droga e il crimine in Messico e nel Centro America. Il provvedimento, che conta sul sostegno della Casa Bianca, ha lo scopo d’aiutare il Messico e l’America centrale a frenare il flusso delle droghe alla frontiera sud degli Stati Uniti e la violenza legata ai traffici illegali. "Il mercato illegale delle droghe sta producendo ancora piu’ violenza, e non passa una sola settimana che non giunga notizia di altri incidenti violenti legati ai narcotrafficanti in Messico e Centro America", ha detto Berman presentando il testo prima di sollecitare il Congresso a dare il suo "pieno appoggio" a Iniciativa Merida, annunciata dal presidente George W.Bush l’ottobre scorso in risposta alle richieste del Governo messicano. La legge presentata da Berman stanzia 1.600 milioni di dollari per i prossimi tre anni, 200 milioni in piu’ di quelli richiesti dalla Casa Bianca, per combattere il narcotraffico e il crimine organizzato nella regione. Tra le altre cose, il denaro dovrebbe permette di modernizzare la polizia e le istituzioni e dare piu’ forza alla legge. In risposta alle sollecitudini delle autorita’ messicane, il progetto autorizza quasi 74 milioni di dollari per combattere il traffico di armi dagli Stati Uniti al Messico, soprattutto attraverso il progetto "Gunrunner" dell’ente per il controllo di Tabacco, Alcol e Armi (ATF nella sigla inglese). La norma contiene anche "salvaguardie significative" in materia di diritti umani, tra le quali il requisito d’indagare sulle presunte violazioni di diritti umani da parte di agenti o gruppi che ricevono fondi da Iniciativa Merida. Inoltre, proibisce pagamenti in contanti di qualunque tipo, e concentra le risorse all’acquisto di equipaggiamenti e all’addestramento degli agenti di polizia. Crea poi la figura del coordinatore delle responsabilita’ e della gestione dei vari programmi previsti da Inicitiva Merida, affinche’ vi sia un rendiconto delle attivita’ e dei fondi stanziati dal Governo di Washington. E piu’ importante ancora, a giudizio di Berman, e’ che il documento riconosce che il narcotraffico e la violenza derivate da questo flagello non s’interromperanno "senza una strategia integrale di sicurezza e intercettazione" elaborata e gestita con l’aiuto del Messico e del Centro America. Berman ha sostenuto che, nel solo Messico, sono attribuibili ai cartelli della droga 6.000 morti negli ultimi due anni e mezzo di lotta al narcotraffico. Tra gli esempi della scalata della violenza alla frontiera comune ha citato la sparatoria del mese scorso in cui sono morte 15 persone nella citta’ di Tijuana, alla frontiera con San Diego (California). O ancora, il coordinatore della Sicurezza regionale della Polizia federale di prevenzione (PFP), Edgar Eusebio Millan Gomez, che e’ morto la settimana scorsa da nove colpi sparati in un attentato. E sabato scorso e’ stato ucciso da un gruppo di sicari Juan Antonio Roman Garcia, direttore della Polizia municipale di Ciudad Jaurez, al confine con gli Stati Uniti. Roman Garcia, che aveva assunto l’incarico appena lo scorso ottobre, e’ stato aggredito da uomini armati mentre viaggiava in auto. Per Berman, l’incessante spirale di violenza alla frontiera comune richiede risposte urgenti dal Governo di Washington. "Gli Stati Uniti devono incrementare la loro risposta di fronte a quest’esplosione della violenza, al flusso illegale di armi verso il sud e alla nostra crescente domanda di droghe, che alimenta tutto questo terribile ciclo", ha sottolineato. Il 14 maggio, il Comitato per gli Affari Esteri votera’ Iniciativa Merida, come primo passo prima di avviarlo all’attenzione del plenum della Camera dei rappresentanti.