L’ordine esecutivo del Presidente Trump sullo stop dei finanziamenti federali rischia di travolgere anche i servizi dedicati alla prevenzione, riduzione del danno, trattamento e assistenza sanitaria e sociale per le persone che usano droghe. Questo mentre negli Stati Uniti, la crisi da overdose continua a mietere vittime a un ritmo allarmante, con circa 100.000 decessi all’anno.
In questo contesto drammatico, la Drug Policy Alliance (DPA) ha lanciato un appello urgente contro la decisione dell’amministrazione Trump di tagliare i finanziamenti destinati ai servizi di riduzione del danno, al trattamento delle persone che usano droghe, all’accessibilità degli alloggi e all’assistenza sanitaria. Questi tagli avrebbero già avuto effetto se non fosse stato per l’intervento temporaneo di un giudice federale, ma il rischio rimane altissimo, con l’eventualità che possano essere implementati già a partire dal 3 febbraio.
La Drug Policy Alliance sottolinea l’urgenza della situazione, esortando il Congresso a intervenire per bloccare questi tagli e proteggere i fondi destinati a servizi salvavita. La posta in gioco è altissima: senza queste risorse, migliaia di persone potrebbero perdere l’accesso a cure essenziali, aumentando il numero di decessi per overdose e aggravando la crisi sanitaria e sociale già in atto.
L’amministrazione Trump, anziché rispondere alle richieste della popolazione per comunità più sicure e più sane, sta scegliendo di sottrarre risorse vitali. Secondo la DPA, si tratta di una scelta politica irresponsabile che lascia le persone e le loro famiglie a combattere da sole contro le dipendenze e la precarietà economica. Il messaggio dell’organizzazione è chiaro: il Congresso deve agire immediatamente per fermare questi tagli e garantire che i finanziamenti per il trattamento, la prevenzione delle overdose e l’assistenza sanitaria restino intatti.
La Drug Policy Alliance ha invitato tutti i cittadini a mobilitarsi contattando i propri rappresentanti al Congresso per esercitare pressione sull’amministrazione Trump. Tra i leader da contattare ci sono il leader della maggioranza al Senato John Thune, il leader della minoranza Chuck Schumer, lo speaker della Camera Mike Johnson e altri rappresentanti di spicco.