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Con la presenza sempre piu’ forte di fenomeni di degrado sociale come alcolismo, tossicodipendenza, traffico di stupefacenti, stupri, suicidi e magia nera, i capi dell’etnia Tikuna, nell’estremo nordovest dell’Amazzonia brasiliana, hanno deciso di creare una milizia paramilitare per cercare di ripristinare l’ordine.
L’area dove si trovano i vari gruppi e tribu’ Tikuna, la piu’ numerosa comunita’ indigena del Brasile, e’ a cavallo della frontiera tra Brasile e Colombia ed e’ una regione di transito continuo di stupefacenti (marijuana, eroina, cocaina e crack) pressoche’ senza controllo, tra le decine di fiumi e la foresta densissima alla frontiera. Cosi’, i giovani Tikuna sono esposti da decenni alle peggiori ‘tentazioni’ portate dai bianchi e il degrado sociale e’ inevitabile. Ragazzi e persino bambini tra i 10 e i 12 anni sono alcolizzati e drogati, rubano e stuprano, mentre ragazzine si prostituiscono ai narcos e molti giovani si suicidano.
A questo punto i cacicchi indios hanno deciso di muoversi per porre un freno agli eccessi e all’illegalita’ che sta minando le basi stesse della societa’ Tikuna. Vari villaggi si sono dotati di unita’ paramilitari di 100-300 membri, addestrati dai Tikuna che hanno servito nell’esercito o nella polizia brasiliani.
‘Noi denunciavamo tutto, ma la polizia non faceva nulla: adesso facciamo da soli, applichiamo la legge ancestrale, e i crimini si sono gia’ ridotti dell’85%’, ha detto in televisione Irineu Vitorino, il ‘commissario’ che coordina le milizie.
Solo che le milizie paramilitari sono fuorilegge sia in Brasile sia in Colombia, e l’esistenza di un contingente ben addestrato e espertissimo di operazioni nella giungla non puo’ non mettere in allarme i governi dei due Paesi.