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Meno alcol, fumo e cannabis: i giovani svizzeri rispetto al 2003 hanno ridotto il consumo di sostanze che creano dipendenza. Lo afferma uno studio dell’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie (ISPA), secondo cui l’inversione di tendenza è da ricondurre alla prevenzione.

Il problema numero uno resta comunque l’alcol, scrive L’ISPA in un comunicato. Regolarmente il 14% dei ragazzi e l’8% delle ragazze di quindici anni beve cinque o più bicchieri di bevande alcoliche, stando al sondaggio Espad effettuato a livello europeo e che in Svizzera ha coinvolto oltre 7500 giovani tra i 13 e i 16 anni. Nell’indagine del 2003 ciò era il caso per il 20% dei ragazzi e l’11% delle ragazze.

Un quindicenne su cinque ha inoltre ammesso di aver fumato cannabis il mese precedente l’intervista, 3 punti percentuali in meno rispetto al 2003. Nelle ragazze la percentuale è diminuita dal 17 al 12%.

Ad aver fumato nel mese prima dell’intervista è invece quasi il 30% dei quindicenni, 4 punti percentuali in meno rispetto al 2003. Molti giovani iniziano presto ad accendere la sigaretta e il 38% dei tredicenni ha già fumato.

La tendenza al ribasso nel consumo giovanile di sostanze che creano dipendenza è positivo, ritiene l’ISPA. A suo avviso hanno un effetto dissuasivo i prezzi più elevati per gli “alcopops” e le sigarette nonché una maggiore consapevolezza del problema da parte dell’opionione pubblica.

L’ISPA si dice tuttavia preoccupata per il comportamento di una minoranza di giovani che assume sonniferi e droghe quali la cocaina o gli allucinogeni. Per i giovani con un consumo problematico è fondamentale un intervento tempestivo, afferma il direttore dell’ISPA Michel Graf.