Rita Bernardini, segretaria dei Radicali e deputata Pd, ha scelto, ‘di non sottrarsi facilmente alle proprie responsabilita’, non prendendo neppure in considerazione la possibilita’ di avvalersi delle norme sulla sospensione dei processi’. Lo spiega, in una nota, l’avvocato Giuseppe Rossodivita, difensore di Rita Bernardini, che e’ stata condannata a Siena a quattro mesi di reclusione, pena estinta per l’indulto, per cessione gratuita di marijuana. L’accusa, spiega il legale, era ‘di aver distribuito marijuana in Piazza del Campo a Siena, come azione nonviolenta e antiproibizionista a favore dell’accesso alla cannabis terapeutica e della liberta’ di cura’. ‘Ieri era giornata di lavori alla Camera ed erano previste votazioni importanti’ e ‘la Bernardini, sulla scorta della giurisprudenza del caso Previti, avrebbe potuto far valere a pieno titolo un suo legittimo impedimento a presenziare al processo, cosi’ ottenendo un rinvio che l’avrebbe facilmente traguardata verso la oramai pressoche’ certa, dopo l’approvazione del Senato, entrata in vigore delle disposizioni contenute negli emendamenti cosiddetti salva premier’