La tossicodipendenza e’ una malattia e non un capriccio di persone socialmente disadattate: sul punto la scienza e’ concorde. E curare i soggetti dipendenti da droghe, cibo, gioco… costa ai contribuenti milioni di euro l’anno. Per impedire che si arrivi a questo tipo di malattie, nelle prossime settimane partira’ il piu’ grande progetto di prevenzione della storia austriaca. Lo scopo dell’iniziativa, della durata di tre anni e che coinvolgera’ 2.600 insegnanti della scuola dell’obbligo, e’ una formazione specifica da applicare al programma scolastico. S’intitola “Diventare indipendenti” e mira ad un’azione preventiva che parta dagli stessi alunni. Il soggetto non sara’ dunque la droga, ma proprio i ragazzi, cui si cerchera’ di dare un aiuto nello sviluppo della loro personalita’. Stimoli all’autocoscienza, al controllo di stress ed emozioni negative, alla stima di se’, alla capacita’ di risolvere i problemi serviranno a potenziare gli atteggiamenti sociali utili ad evitare una dipendenza da grandi.
In Austria la prevenzione delle tossicodipendenze compete alle Regioni. Percio’ il progetto e’ organizzato dall’associazione Arge, composta da otto servizi regionali (manca solo il Burgenland). Le risorse finanziarie non sarebbero sufficienti se Arge non potesse contare sull’aiuto di Rotary Oesterreich e della Fondazione Mentor. Per la formazione degli insegnanti servono infatti 500.000 euro.
In alcune scuole “Diventare indipendenti” e’ gia’ familiare. Nel 2006 e’ stato realizzato un progetto pilota, passato al vaglio dell’Istituto di ricerca per la salute e le cure di Kiel. Questa la sintesi della sua valutazione: nelle calssi dove e’ stato svolto il programma gli scolari sono meno aggressivi e hanno una piu’ robusta coscienza di se’. Che, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanita’ (Oms), sono fattori importanti per tenere lontane le dipendenze. I servizi di prevenzione regionali si sono prefissi per i prossimi anni di raggiungere il 15% degli alunni della scuola dell’obbligo, ossia 55.000 soggetti. “L’obiettivo generale e’ pero’ quello d’inserire la prevenzione come materia autonoma nella scuola dell’obbligo”, spiega Christoph Lagemann, presidente di Arge. I primi colloqui con i funzionari del ministero dell’Educazione sono partiti, ma le attuali trattative per formare il Governo creano ritardi. Nel frattempo i servizi faranno riferimento alle autorita’ scolastiche regionali, che nella maggior parte dei casi si sono mostrati disponibili. Si tratta soprattutto di vedere se la partecipazione degli insegnanti alla formazione, che e’ su base volontaria, sara’ riconosciuta come aggiornamento professionale con i relativi benefici.
Affinche’ il programma di prevenzione sia non solo scolastico ma coinvolga anche le famiglie, e’ allo studio una guida per genitori. “Pensiamo a un Dvd pedagogico”, spiega il direttore del programma Manfred Sadler.