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L’ on. Gabriella Carlucci ci dispensa amenità quali “il voto della California dimostra che nella percezione della gente le droghe sono tutte uguali e che anche la marijuana crea dipendenza, danni fisici dimostrati scientificamente…” e “la linea dura intrapresa dal governo Berlusconi e dal sottosegretario Giovanardi e’ quella piu’ giusta per difendere la nostra societa’ ed in particolare i nostri giovani dalla minaccia delle droghe”, il Dpa parla per la cannabis di “alto potenziale di pericolosità …. sia per l’effetto nocivo in sè che per quello incentivante verso l’uso di altre droghe”, Carlo Giovanardi, dichiara “battaglia di retroguardia” quella degli antiproibizionisti italiani, mentre a suo dire la sconfitta della Prop.19 in California dimostrerebbe “come l’Italia sia all’avanguardia (sic!) nel portare avanti una politica rigorosa sulla cannabis”. Queste barzellette fanno ridere ancora meno di quelle raccontate dal loro diretto superiore, però ci sarà sempre meno da ridere se i nostri amministratori insisteranno a voler cucinare in salsa farsesca il proibizionismo anti-alcolico degli Usa anni ’20 di Al Capone, con lo stesso corollario di fioritura di racket criminali intrecciati alla politica ed alla finanza, fiumi di propaganda, morti violente, servita in tutte le case italiane insieme alla propaganda anti “marijuana assassina, il raccolto del diavolo” targata Usa fine anni ’30 e ’40. Proponiamo loro la lettura della scheda qui sotto riportata, che mostra una realtà molto più articolata di quanto hanno appreso da chissà quali fonti hanno causato le loro rozze dichiarazioni. Pensiamo di rendere un servizio, dopotutto sono l’ informazione e la conoscenza alle basi di una democrazia laica, non certo dogmi impermeabili o preconcetti ciechi alla realtà esterna. Va consentita senza manipolazioni la possibilità di scelte consapevoli da parte di liberi cittadini.

 

Sul sito e nella newsletter di NORML, in questi giorni ci sono anche una panoramica ed i risultati per molti degli Stati dove si votavano misure riguardo la produzione ed il commercio della marijuana medica (così viene chiamata anche dalle istituzioni, negli States), compreso il Sud-Dakota, l’ unico Stato dove gli elettori avessero mai respinto un’ iniziativa legislativa sulla cannabis medica, e che anche stavolta non si è smentito.

Norml News Volume 13 Issue 43 November 04, 201
(traduzione dall’ Inglese)

California: Proposition 19 sconfitta, misure sulla Marijuana Tax locale approvate.

Oakland, CA: gli elettori della California hanno deciso, 46 per cento a 54 per cento contro la Proposition 19, che cercava di legalizzare il possesso di un’ oncia (28 grammi) e la coltivazione personale di marijuana da parte di adulti, e di consentire alle amministrazioni locali di regolamentare la propria produzione commerciale e distribuzione al dettaglio. Complessivamente, più di 3,4 milioni di californiani hanno votato per la misura.

Con il 46 per cento, la Prop. 19 ha ricevuto la maggiore percentuale di sostegno mai registrato su un impegno a livello statale per la legalizzazione della marijuana (in una decina di contee, tanto nella California occidentale che orientale, la Prop. 19 era passata, talvolta con ampio margine). Dal 33,5% contro 66,5% nel referendum del 1972, all’ odierno 44% contro 56%, a conferma che ci troviamo di fronte ad un cambiamento culturale e sociale di quelli lenti e profondi, ma che nel caso della cannabis sta procedendo sempre più velocemente e trasversalmente. Trattandosi proprio dello Stato dove il consumo ludico e terapeutico di marijuana è da lustri tra i più sostenuti del continente, fiore produttivo all’ occhiello della più avanzata economia del pianeta, dove da anni ai malati è consentita la coltivazione in proprio o delegata a terzi, dove il governatore Schwarzenegger ha appena firmato una legge che pone fine al pluridecennale perseguimento dei consumatori di marijuana (esattamente il contrario delle dichiarate intenzioni dei nostri governanti), viene da chiedersi come mai quasi un cittadino su due non valuti la pericolosità della pianta allo stesso modo dell’ esperto in cannabis Carlo Giovanardi. I cittadini con le più avanzate norme anti-inquinamento e standard salutisti di tutti gli Usa hanno forse deciso di autodistruggersi all’ improvviso, come l’ Olanda “stato canaglia”? Fortunatamente la contrarietà della Casa Bianca, di entrambi i candidati a Governatore, dei principali media e commentatori e delle Chiese di grosso calibro non ha potuto e non potrà che rallentare temporaneamente questo processo. Tutti, negli Usa, pensano che la bolla di menzogne ed inganni pluridecennali sulla cannabis stia per scoppiare.

Commentando il risultato, il direttore di NORML Paul Armentano, ha dichiarato: “In soli pochi mesi, questa campagna ha spostato in avanti l’ opinione pubblica a livello nazionale, ed ha portato alla firma di una storica legge in California, che porrà fine all’arresto e al perseguimento di decine di migliaia di minori trasgressori per marijuana. Nonostante l’ esito deludente di ieri sera, abbiamo slancio e una coalizione senza precedenti di sostenitori – da personale delle forze dell’ ordine ai gruppi per i diritti civili, da organizzazioni del mondo del lavoro ad avvocati, clero e professionisti della salute pubblica.”

I sostenitori della misura in tutto lo Stato hanno già annunciato l’intenzione di portare avanti una iniziativa simile già nel 2012.

E conclude: “Durante questa campagna, anche i nostri avversari hanno ammesso che la proibizione della marijuana presente America è un fallimento. Essi riconoscono che la questione adesso non è ‘Dovrebbe la marijuana essere legalizzata e regolamentata?’, ma ‘In che modo dovremmo legalizzare e regolamentare la marijuana?’. Legalizzare l’uso di marijuana per adulti in modo regolamentato non è più una questione di ‘se’; è una questione di ‘quando’ “.

Nella stessa California, gli elettori in nove città hanno approvato le ordinanze comunali per imporre nuove tasse sulle vendite di marijuana medica e/o sulla sua produzione, e per le licenze di commercio. Così nella città di Albany (misura D), Berkeley (misura S), La Puente (Prop. M), Oakland (misura V), Rancho Cordova (misura O), Richmond, Sacramento (misura C) , San Jose (misura U), Stockton (Misura I). NORML California, insieme a diversi altri gruppi di riforma, si era opposta in particolare al provvedimento Rancho Cordova ritenendo i 600-900 dollari a sq, ft. (0,092 metri quadri) annuali previsti, una sanzione eccessiva per i coltivatori di cannabis medica. Per 2,30 metri quadri indoor infatti, ad un malato potrebbero ora essere richiesti 15000 dollari di tassa, I gruppi sono stati divisi anche nel sostegno a molte delle altre proposte locali.

Gli elettori di Berkeley hanno anche approvato un decreto separato (misura T) per consentire il quarto dispensario di marijuana medica in città e per ricostituire la Commissione per la Medical Marijuana della città. Gli elettori, a Morro Bay ed a Santa Barbara, hanno respinto le proposte di divieti comunali ai dispensari di marijuana medica.

In Massachussets, gli elettori in oltre 70 città hanno deciso a favore su quesiti non vincolanti sulle politiche pubbliche riguardo la tassazione dell’ uso di marijuana da parte di adulti e la legalizzazione dell’ uso di cannabis medica su monitoraggio del medico.

Anche in Arizona ci si è civilmente espressi nelle urne, riguardo l’ Arizona Medical Marijuana ActProposition 203), in Sud-Dakota si è votato sul South Dakota Safe Access Act (misura 13, hanno vinto i no). In Oregon sull’ Oregon Regulate Medical Marijuana Supply System Act of 2010 (misura 74) hanno vinto i no, ma in quello Stato è comunque già lecito il possesso di 24 once.(quasi 700 grammi) o la coltivazione di 28 piante (in gran parte dell’Oregon fa freddo, e la coltivazione è praticamente solo indoor) da parte dei pazienti registrati.

Sempre in California, il Democratico Kamala Harris ha sconfitto di misura il Repubblicano Steven Cooley per il ruolo di Ministro della Giustizia dello Stato. Cooley era avversato da molte organizzazioni per la riforma delle leggi sulla marijuana, inclusa Americans for Safe Access, per la sua opposizione alla marijuana medica e per le sue dichiarazioni che qualunque vendita al dettaglio di canapa medica sarebbe stata considerata una violazione delle leggi dello stato.

In quale decennio stiamo ancora vivendo in Italia, su che remoto pianeta hanno intenzione di portare il nostro Paese, i nostri “avanguardisti” amministratori?

E quante sofferenze ancora, che livello di censura e controllo di media e cittadini saranno necessari, per nascondere una realtà sempre più evidente, sempre più incompatibile con i loro dogmi?