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MILANO, 5 aprile 2007 – «Quando mi hanno trovato quel pezzo di hashish mi è caduto il mondo addosso… ». Dal carcere dell’aeroporto di Dubai, Lorenzo Bassano, il regista quarantenne di Milano arrestato due settimane fa negli Emirati Arabi, non nega quella che lui chiama «una leggerezza», il possesso di un grammo di hashish che potrebbe costargli quattro anni di carcere. A rendere più complicata la sua posizione, sono le condizioni di salute. Soffre del morbo di Crohn, una grave malattia dell’intestino che può portare alla morte. Ha bisogno di cure e di una alimentazione adeguata.

Per la sua liberazione – e per quella del torinese Andrea De Angelis, arrestato il giorno prima con 0,02 grammi di hashish – si è mobilitata la Farnesina, uomini politici bipartisan hanno presentato interpellanze all’Unione Europea, una raccolta di firme è stata lanciata dal sito www.helplorenzo.com.

Dal carcere, gli hanno permesso di telefonare a un giornalista.

Come la trattano, signor Bassano?

«Dicono di non preoccuparmi che presto mi caricheranno su un aereo, ma io sono ancora qua».

Come sta?

«Ho perso più di dieci chili. In carcere non riescono a capire che per la mia malattia non posso assumere proteine animali, pesce a parte. Ieri mi hanno dato un piatto di spaghetti scotti conditi con panna e zucchero. Poi un purè con latte e burro».

E’ in cella da solo?

«Siamo in otto, tutti arrestati per piccolissime quantità di hashish. In cella con me ci sono un portoghese, un sudafricano, uno dall’Uganda, un manager tedesco e naturalmente l’altro italiano, Andrea De Angelis».

Lui come sta?

«E’ spaventato, ha solo ventitre anni. Io che ne ho quaranta gli faccio quasi da padre».

Come le è venuto in mente di entrare a Dubai con dell’hashish?

«So che le loro leggi sono rigidissime: è la quarta volta che vengo qui. Dovevo realizzare un documentario per la Q-Tel, la compagnia telefonica del Qatar. È ovvio che non ho sfidato apposta le loro leggi».

E allora, cosa è successo?

«Una stupida dimenticanza, una leggerezza. Sono partito di fretta, ho riempito il bagaglio a mano con quello che avevo attorno. Nella tasca mi hanno trovato 0,07 grammi di hashish, in una scarpa altri 0,6 grammi… In tutto fa meno di un grammo».

In Italia non sarebbe reato…

«Lo so. Ma da quando il figlio dell’emiro è morto di overdose la legge è diventata rigidissima. Gli stranieri vengono giudicati e poi devono sperare nell’espulsione…. ».

E lei con le sue condizioni di salute rischia molto, giusto?

«Nei prossimi giorni mi trasferiranno alla Dubai central prison. Un carcere molto rigido. Già oggi l’appello viene fatto dodici volte al giorno. Sarà molto pesante… ».