L’ex leader dell’antidroga messicana, Noe’ Ramírez Mandujano, e’ stato arrestato ieri in attesa del processo che lo vede coinvolto per un presunto legame con il crimine organizzato. Madujanao aveva gia’ scontato quasi tre mesi di prigione preventiva dopo che, nello scorso novembre, la Procura generale aveva denunciato il suo legame con il cartello della droga di Sinaloa. Secondo quanto emerso dall’inchiesta lo zar dell’antidroga percepiva uno “stipendio” di 450 mila dollari al mese dai trafficanti per “passare” informazioni sulle indagini in corso.
Cancun in mano all’esercito
Le forze armate messicane hanno preso ieri in carico la gestione della sicurezza nella celebre localita’ balneare di Cancun, sulla costa caraibica del paese. La decisione e’ arrivata in risposta all’omicidio avvenuto la settimana scorsa del generale di brigata Mauro Tello, membro della scorta personale del sindaco della citta’. Soldati a volto coperto stanno pattugliando le principali strade cittadine e presidiano le caserme di polizia. Il generale Tello e’ stato assassinato con il suo assistente, il tenente Gertulio Roman, e un civile, Juan Ramirez. E’ il militare piu’ alto in grado caduto per l’ondata di violenza che ha investito il Messico e che lo scorso anno ha causato circa 5.700 morti. Cancun viene considerata dalle autorita’ parte di un corridoio strategico per il traffico di droga internazionale.
Messico e Ue sempre piu’ vicine nella lotta al narcotraffico
L’Unione Europea e il Messico stanno discutendo per creare uno schema di collaborazione piu’ stretto in merito alla lotta al narcotraffico. “L’obiettivo e’ unire le forze per lottare contro i gruppi criminali” ha dichiarato l’ambasciatore della Repubblica Ceca in Messico Jiri Havlik. Il diplomatico del paese che questo semestre coordina i ventisette, sostiene che l’Ue e’ interessata a frenare l’attivita’ dei trafficanti di droga, cosi’ come lo sono gli Stati Uniti perche’ “si sa che esistono relazioni” tra le organizzazioni criminali europee e i narcotrafficanti. “Il prezzo della droga e’ aumentato negli Usa ed e’ piu’ difficile trasferirla. Cio’ fa si’ che i ‘narcos’ cerchino alternative e mandino la droga in Europa attraverso l’Africa”, sostiene Havlik il quale ha aggiunto che il desiderio degli europei e’ fissare le regole di collaborazione “il piu’ rapidamente possibile” e creare nuovi schemi di collaborazione di fronte al crimine organizzato.