Tempo di lettura: 2 minuti

Tra i vari primati statunitensi c’è anche quello, confermato recentemente, di avere la più grande popolazione carceraria nel mondo: un americano adulto su cento è in prigione. Ma la crisi economica che sta contagiando il Paese potrebbe dare un inaspettato aiuto ai detenuti. Almeno otto stati Usa – secondo un’inchiesta dell’Associated Press – stanno infatti considerando misure alternative al carcere per i colpevoli di reati minori, nel tentativo di ridurre i disavanzi di bilancio risparmiando sulle spese carcerarie. Decine di migliaia di detenuti potrebbero presto uscire dalle celle.

Una prigione statunitenseL’esigenza di spendere meno per le carceri viene innanzitutto dalla California, alle prese con un buco di bilancio di 16 miliardi di dollari. Il governatore Arnold Schwarzenegger ha proposto di rimettere in libertà 22.000 detenuti a cui rimarrebbero da scontare meno di 20 mesi di reclusione, escludendo i colpevoli di reati violenti o a sfondo sessuale: il piano consentirebbe di risparmiare 400 milioni, in uno Stato che spende per ogni detenuto oltre 46.000 di dollari all’anno. Altri Stati studiano idee diverse, ma sempre con lo stesso obiettivo: il Mississippi vorrebbe liberare con la condizionale gli spacciatori di droga, New Jersey, South Carolina e Vermont considerano l’ipotesi di spedire i tossicodipendenti in centri di riabilitazione, piuttosto che dietro costose sbarre. Il Rhode Island ha intenzione di introdurre sconti di pena di 12 giorni per ogni mese in cui i detenuti tengono una condotta impeccabile. “Se non troviamo un modo di gestire meglio i detenuti, saremo costretti a spendere soldi per espandere il sistema carcerario, soldi che non abbiamo”, ha detto un portavoce del governatore Don Carcieri.

Il problema dei costi carcerari per i bilanci statali era stato evidenziato nei mesi scorsi da un rapporto del Pew Center, che aveva calcolato in oltre 2,3 milioni di persone il numero di detenuti negli Usa. Una situazione che “grava su Stati a corto di fondi con costi crescenti che possono a malapena permettersi, e non ha un impatto chiaro né sui criminali recidivi né sull’insieme dei reati”, scriveva il Pew Center nelle conclusioni del rapporto. In tutto, per le prigioni ogni anno i cinquanta Stati spendono 49 miliardi di dollari (senza contare il denaro spesso dall’amministrazione di Washington per le carceri federali). Venti anni fa questa cifra si fermava a 11 miliardi di dollari.

Alessandro Ursic