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Grande scalpore ha destato in questi giorni un accurato articolo de Eldiario.es, una nota testata generalista, che accende i riflettori sul vertiginoso aumento delle multe per detenzione e consumo di cannabis in luogo pubblico.

I numeri parlano chiaro: dall’entrata in vigore della famigerata Ley Mordaza le multe son passate da 66.832 nel 2015 (dal 1° luglio) a 156.981 nel 2017, ultimo anno di cui sono disponibili i dati. E ancora più significativo l’incremento degli incassi generati dalle multe, la cui media pro capite si è a sua volta alzata: da 61.1 milioni di euro nel 2016 a 102,6 nel 2017, un aumento del 68% in un solo anno. La quasi totalità delle sanzioni, il 99%, si riferisce a persone sorprese dalle autorità con cannabis.

Per comprendere meglio il fenomeno ne parliamo con Fran Azorin, il responsabile dell’affaire multe per lo studio legale BrotSanBert, la principale fonte dell’articolo de Eldiario.

Fran Azorin

Fran Azorin

Fran, puoi spiegare al pubblico italiano qual’è la situazione dei consumatori di cannabis in conseguenza della Ley Mordaza (“mordacchia”)?

“Da quando la cosiddetta Ley Mordaza (Legge Organica per la Protezione della Sicurezza Cittadina) è entrata in vigore, il 1° luglio del 2015, il numero e il valore delle sanzioni sono aumentate esponenzialmente. Questa legge è un chiaro esempio di come funziona l’industria della War On Drugs, e di come ottiene i suoi benefici economici.
La legge ha introdotto uno sconto del 50% sulla sanzione comminata se il pagamento avviene entro 15 giorni e non si presentano memorie difensive. Tutto questo ha due conseguenze immediate:
a) la grande maggioranza dei sanzionati non ricorre; b) anche se si presenta ricorso, questi vengono normalmente respinti da parte dell’amministrazione pubblica. E senza motivazioni, giacché si utilizzano di default modelli prestampati davvero concisi.
Le norme producono così un duplice effetto: l’amministrazione ottiene benefici tanto per la riscossione immediata dell’importo di queste sanzioni, quanto per non dover investire in personale amministrativo che decida sulla fondatezza dei ricorsi.
Per poter ottenere una risposta motivata è necessario presentare una domanda presso il tribunale. Vi sono sentenze di giudici che affermano che un portafoglio o un’automobile non si possono considerare come luoghi pubblici e altre che ritengono che la perquisizione stessa sia illegale, bilanciando il valore della privacy personale con il rischio potenziale per la sicurezza cittadina derivato dall’avere in tasca un grammo di cannabis.
Ciononostante, la forte riduzione per il pagamento a pronta cassa comporta che i sanzionati preferiscano non investire denaro in avvocati per aprire un processo dall’incerto risultato e con il rischio aggiuntivo di dover farsi carico dei costi del procedimento. Oltre, chiaramente, a rinunciare in partenza allo sconto del 50%…
La conseguenza di tutto ciò è che la norma astratta non si sviluppa e interpreta attraverso le sentenze dei tribunali, permettendo alle amministrazioni d’interpretarla discrezionalmente.
Secondo la mia opinione, la riduzione della metà della sanzione per pronta cassa è incostituzionale, comportando un pregiudizio al diritto di ricorrere.
In caso di recidiva la multa ammonta a 10.401 euro e la riduzione a 5.200 euro. In altri termini, si compra il diritto a ricorrere per poco più di 5000 euro.
Oltretutto, la Legge Mordaza ha eliminato il trattamento di “disintossicazione” come sostitutivo al pagamento della sanzione, lasciandone la facoltà solo ai minorenni. E questo, a cascata, comporta un’ulteriore riduzione di costi, in questo caso per il personale esperto in dipendenze e riduzione dei rischi e dei danni, e sottolinea una volta di più l’affanno esattoriale dell’industria della War On Drugs.”

Vedi in questo vertiginoso aumento delle sanzioni una strategia puntuale delle autorità?

“Semplicemente credo che la Ley Mordaza ha comportato un grande aumento nelle perquisizioni casuali ai danni dei cittadini. E, siccome noi spagnoli abitualmente non ci aggiriamo per le strade con armi da fuoco, ecco che l’unica cosa che possono sanzionare è la detenzione di stupefacenti.” Qui il dossier completo sulla Ley Mordaza.

Puoi presentare la campagna che avete lanciato come BrotSanBert e OECCC (Osservatorio Europeo dei Consumatori e Coltivatori di Cannabis) rispetto al problema delle multe?

“Puntualizzo che da parte di BrotSanBert e OECC non si è lanciata una campagna specifica sulle multe. Da parte di BrotSanBert e OECCC pensiamo che sia basilare che la legge non colpisca i diritti fondamentali della persona. La sanzione per detenzione di cannabis nella tua borsa o tasca colpisce il tuo diritto alla libertà e al libero sviluppo della personalità, attributo della dignità umana. Nella Proposta di Legge sulla regolazione del consumo e coltivazione della cannabis che come OECCC abbiam presentanto, proponiamo una quantità massima di 100 grammi di cannabis per possesso in luogo pubblico, senza ostentazione della stessa. Questo non vuol dire che se detieni una quantità minore ma sia provata la vendita a terzi questo non si consideri come delitto contro la salute pubblica. Di converso, nel caso si superino i 100 grammi non saremmo in presenza di un delitto semmai di una infrazione amministrativa. Affinché si attivi la fattispecie del delitto di spaccio l’onere della prova sarebbe a carico delle autorità”. Per chi voglia approfondire la proposta di legge presentata dall’OECCC questo è il link: https://leycannabis.com/

Salutando Fran e ringraziandolo per il tempo concessoci, non possiamo che rilevare una volta di più il carattere profondamente contraddittorio di questa Spagna, sempre in bilico fra libertà e repressione.

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    Aggiunto in data: 23 Ottobre 2019 21:44 Dimensione del file: 570 KB Download: 338