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Anche l’ex presidente del Messico Vicente Fox dice la sua sulle droghe leggere. In un’intervista dichiara di essere favorevole alla depenalizzazione della marijuana e di essere disponibile persino a “coltivarla su larga scala nel suo ranch”. Fox, esponente del Pan, il Partido Acción Nacional, è stato presidente del Messico dal 2000 al 2006. La scorsa settimana ha pubblicamente appoggiato il progetto di un ex manager della Microsoft, James Shively, che vuole realizzare una sorta di catena simile a “Starbucks” ma non per vendere caffé bensì mariujana. “Questa sostanza con la legalizzazione – ha detto Fox – potrà dare vita ad una industria legale che sottrarebbe danaro ai criminali per metterlo nelle mani di onesti imprenditori”. 

Da tempo in America latina si assiste ad un dibattito sempre più serrato sulla depenalizzazione delle droghe. Persino nel summit dell’Oea, l’Organizzazione degli Stati Americani, in corso proprio in queste ore in Guatemala, uno dei temi centrali in agenda è quello del consumo di droga e della possibilità di depenalizzare le sostanze stupefacenti “leggere”. Tra i favorevoli José Mujica, presidente dell’Uruguay, il cui partito proprio ieri ha proposto una legge ad hoc che consente a chiunque di coltivare nel proprio orto sino a sei piante di marijuana e di comprarne 40 grammi al mese in farmacia.