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Madri Fuori: l’11 maggio torna la giornata di lotta contro la detenzione delle madri

Anche quest’anno la campagna Madri Fuori – dallo stigma e dal carcere, con i loro bambini e bambine lancia una giornata nazionale di mobilitazione per l’11 maggio, in occasione della Festa della Mamma. Una data simbolica, ma anche profondamente politica, che la campagna dedica alle donne detenute, in particolare alle madri in carcere e nei reparti a custodia attenuata (ICAM), insieme ai loro figli e figlie.

Il contesto è reso ancora più urgente dall’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto Sicurezza”, approvato dal Governo con decreto-legge il 12 aprile, scavalcando il dibattito parlamentare. Un provvedimento che, come denuncia il comunicato della campagna, rappresenta un colpo durissimo ai diritti delle donne detenute, rendendo discrezionale – e dunque incerto – il rinvio dell’esecuzione della pena per le donne incinte o con figli sotto l’anno di età. Si torna così a una logica repressiva, che lascia spazio all’arbitrio e che, nella prassi, finirà per colpire le donne più vulnerabili: quelle condannate per reati legati alla povertà, spesso stranieri e senza reti familiari di sostegno.

Ma c’è di più. Il decreto introduce anche una norma inedita e gravissima: in caso di “proteste” o “conflitti con la custodia” da parte di una madre detenuta in un ICAM, è prevista la sottrazione del figlio o della figlia, da affidare ai servizi sociali. Una vera e propria misura punitiva, definita “sessista e feroce” dalla campagna Madri Fuori, che denuncia la deriva autoritaria e patriarcale di questa previsione.

Per questo l’11 maggio diventa una giornata di mobilitazione diffusa, in cui la campagna invita cittadinanza, associazioni e realtà territoriali a organizzare incontri nelle carceri femminili, momenti di informazione e sensibilizzazione, presidi pubblici e manifestazioni di dissenso. L’obiettivo è chiaro: opporsi a un impianto normativo che colpisce le madri in quanto donne, povere, straniere, e che nega il diritto alla maternità e alla dignità personale.

La lotta contro la detenzione delle madri continua, con coraggio e determinazione. Perché nessun bambino o bambina dovrebbe crescere dietro le sbarre. Perché la giustizia non può fondarsi sulla vendetta e sulla punizione, ma deve mettere al centro i diritti e la dignità delle persone.

Per approfondimenti e per aderire alla campagna: www.societadellaragione.it/madrifuori