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Il nuovo governatore dell’Helmand, la provincia afgana con la piu’ grande produzione di oppio del paese, annuncia a sorpresa di essere a favore del piano statunitense di spruzzare erbicidi per distruggere le colture a papavero, e assicura che si impegnera’ per convincere i ribelli talebani a sostenere il governo di Kabul.

In un’intervista all’Associated Press, Asadullah Wafa, che il mese scorso ha sostituito Mohammad Daud nell’incarico di governatore della provincia sudoccidentale afgana, illustra la sua volonta’ di attuare una politica di dialogo con tutti gli afgani, dai leader tribali agli irriducibili del mullah Omar, a cui chiedera’, dice, di passare dalla parte dell’esecutivo guidato dal presidente Hamid Karzai.

“Credo in un governo che sia inclusivo” Wafa dichiara all’Ap.

“Senza la gente, come si fa ad avere un governo?”. Sulla proposta Usa di utilizzare erbicidi sulle colture di oppio, Wafa pone la sola “condizione che (questi erbicidi) non vadano a interferire con gli altri raccolti”. Secondo gli ultimi dati dell’Ufficio per i narcotici e il crimine delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale, confermati dalla Casa Bianca, nel 2006 la produzione di oppio afgana e’ cresciuta del 61 percento, dopo che gia’ nel 2005 aveva avuto un incremento del 26 percento per un prodotto di circa 5mila 600 tonnellate: 17 volte di piu’ del secondo produttore mondiale, il Myanmar.

Nelle due province di Helmand e Oruzgan -centro del Paese- la crescita arriva al 132 percento. Il papavero da oppio copre tuttora solo il 4 percento del terreno coltivabile, ma la stima e’ in aumento, soprattutto perche’ la pianta necessita di minime cure e scarsa irrigazione. Ecco perche’ Karzai e’ arrivato a definire l’oppio “il maggior nemico del Paese”, addirittura superiore al terrorismo.

Dall’oppio afgano proviene il 90 percento dell’eroina mondiale.
Secondo John Walters, capo della politica antidroga della Casa Bianca, le principali cause dell’insuccesso sono il rafforzamento delle milizie talebane, che si oppongono alle operazioni degli Stati Uniti e i limitati fondi destinati al programma contro i narcotici e per lo sviluppo.

Ma secondo fonti militari il problema e’ piu’ vasto, e i narcotrafficanti da tempo schierano un vero e proprio esercito armato, contrapposto ai 30mila soldati della Nato impegnati nel Paese. In Afghanistan i narcotici alimentano un’industria da 2,6 miliardi di dollari annui, pari nel 2006 a un terzo del Prodotto interno lordo (Pil) del Paese. Anche se i coltivatori di oppio ricevono solo piccole percentuali, si stima che guadagnino 12 volte di piu’ che per ogni altro tipo di coltivazione. Il tentativo, quindi, di distruggere le coltivazioni incontra anche una violenta resistenza da parte della popolazione locale.